Tumori ematologici, Taranto primo centro in Puglia per la terapia Car-T

Tumori ematologici, Taranto primo centro in Puglia per la terapia Car-T
di Nicola SAMMALI
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Venerdì 10 Giugno 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 13:19

La struttura di Ematologia del Moscati fa un salto nel terzo millennio con le terapie Car-T contro il cancro del sangue. Taranto è la prima città in Puglia a intraprendere la strada dei trattamenti altamente avanzati per la cura di pazienti oncologici con le Car-T, frutto dei progressi scientifici nel campo della biotecnologia cellulare e molecolare. 

Il percorso

Dopo la lunga fase di accreditamento (dal 2019), rallentata dalla pandemia, la tecnologia Car-T è adesso realtà anche a Taranto (è stata inizialmente sviluppata dall’Università della Pennsylvania: il primo trattamento risale al 2012 su una bambina di 7 anni). La possibilità di guarigione è elevata, fino al 50 per cento, in particolare nei casi di pazienti considerati ormai resistenti alle terapie convenzionali. Le Car-T sono terapie rivoluzionarie per il trattamento di alcuni tumori ematologici (e presto anche oncologici): agiscono direttamente sul sistema immunitario per renderlo in grado di riconoscere e distruggere le cellule tumorali (immunoterapie). Non più chemioterapia, quindi, ma cellule del proprio organismo «istruite» ad attaccare il tumore. Sono, più nello specifico, terapie geniche: utilizzano i linfociti T, che vengono estratti da un campione di sangue del paziente, modificati geneticamente e «ingegnerizzati» in laboratorio per essere poi re-infusi attivando la risposta del sistema immunitario contro la malattia. 
Con le terapie Car-T, Taranto diventa un centro di eccellenza riconosciuto, e questo consentirà di abbattere il numero di migrazioni sanitarie verso altre strutture («lo storico ci parla di 10mila ricoveri fuori regione in passato, e di oltre 5mila nel 2021», ha ricordato il direttore sanitario Sante Minerba), e di accogliere, al contrario, pazienti di altre province e regioni. L’avvio delle terapie Car-T è stato presentato ieri in conferenza stampa dal direttore generale dell’Asl Gregorio Colacicco, dal direttore del dipartimento di onco-ematologia Patrizio Mazza, e dallo stesso Minerba, unitamente all’équipe medica del laboratorio del Centro trapianto cellule staminali del Moscati («ora siamo in grado di dare risposte anche lì dove eravamo costretti a fermarci»). 
Il raggiungimento di tale obiettivo è stato possibile grazie all’accreditamento della struttura di Ematologia presso l’ente europeo Jacie, con l’avallo delle aziende farmaceutiche interessate alle Car-T (2 quelle che hanno accreditato Taranto). Le terapie Car-T sono indicate per il trattamento di pazienti pediatrici e giovani adulti fino a 25 anni di età affetti da leucemia linfoblastica acuta a cellule B che non abbiano mai risposto alla chemioterapia, o che siano in recidiva dopo il trapianto di cellule staminali; e nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B. Nel primo caso, l’81 per cento dei pazienti ha ottenuto una remissione completa della leucemia; l’80 per cento che ha ottenuto una remissione completa era ancora libero dalla malattia dopo 6 mesi; il 76 per cento dei pazienti che ha ricevuto la terapia Car-T era ancora in vita a distanza di un anno dal trattamento. Nel secondo caso, invece, il 40-47 per cento ha ottenuto una remissione completa del linfoma; il 65 per cento di questi era ancora libero dalla malattia a distanza di 12 mesi dall’infusione; il 50-60 per cento era ancora in vita a un anno dal trattamento. Sono numeri che fanno sperare. 
«Si apre un capitolo terapeutico non indifferente; si apre una prospettiva rivoluzionaria di cura quando questa non c’era, con almeno il 60 per cento di remissione completa e una possibilità di guarigione del 50 per cento. Abbiamo già cominciato a raccogliere le cellule di 4 pazienti resistenti, e dopo l’estate saremo in grado di trattare il primo paziente», ha commentato Mazza. «Questo risultato è motivo di orgoglio e soddisfazione, perché frutto del lavoro di squadra: sappiamo che ci sono delle criticità ma abbiamo delle eccellenze come Ematologia», ha evidenziato il dg Colacicco.

Le novità, per l’Asl di Taranto, non finiscono qui, perché nelle prossime settimane sarà presentato il «Robot Da Vinci», appena acquisito, il più evoluto sistema per la chirurgia mininvasiva, soprattutto nel ramo urologico e toracico: potrà inoltre essere applicato anche in altre discipline. 

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