Truffa: fingevano di acquistare prodotti online ma poi scappavano col malloppo

Truffa: fingevano di acquistare prodotti online ma poi scappavano col malloppo
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Venerdì 21 Ottobre 2022, 20:17 - Ultimo aggiornamento: 20:18

Avevano ideato un raggiro in stile “Totòtruffa”. Con il quale hanno gabbato diverse persone che avevano messo in vendita il proprio cellulare attraverso annunci online su siti specializzati. All’ultima truffa, però, i due giovani tarantini con il vizio del raggiro hanno trovato i poliziotti. E per loro è scattata la denuncia a piede libero con la contestazione di concorso in truffa.

Nei guai due ragazzi che nel giro di un mese hanno messo a segno almeno sette colpi.

Sulle loro tracce, infatti, dopo il fioccare delle denunce si sono lanciati gli investigatori della squadra Mobile.

Il trucco

Il trucco era semplice quanto efficace. Dopo i primi contatti telefonici, i presunti truffatori fissavano un incontro per concludere l’acquisto. All’appuntamento, nei pressi del palazzo in cui dicevano di abitare, si presentava uno dei due. Si faceva consegnare il telefono e si allontanava con la scusa di farlo vedere al fratello maggiore al momento impossibilitato a scendere in strada. Per rendere ancora più credibile la storia, il falso acquirente mostrava dei documenti, in realtà di un ignaro giovane che li aveva smarriti.

Una volta ottenuto il telefono, i truffatori scappavano dall’edificio approfittando di una uscita secondaria. Il raggiro sarebbe stato attuato diverse volte a Taranto almeno sino alla scorsa settimana. Sette le denunce raccolte dalla Polizia, ma le vittime sarebbero molte di più. Nei giorni scorsi, i poliziotti che erano ormai sulle tracce dei malfattori, con la complicità di un venditore già precedentemente truffato, si sono finti interessati all’acquisto di un telefono e si sono presentati all’incontro, sorprendendo sul fatto uno dei due truffatori. Le successive indagini hanno poi permesso di identificare anche il complice, il quale, nei momenti salienti del raggiro, era sempre collegato via telefono in “vivavoce”. Per i due, entrambi tarantini, è scattata la denuncia in stato di libertà con l’accusa di concorso in truffa.

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