Il molo commerciale riprende la sua attività dopo cinque anni di fermo.
Per Yilport Holding, gruppo della Turchia e dodicesimo operatore mondiale nel settore dei terminal container, «l'occasione giusta per portare in Puglia, nel grande porto di Taranto il proprio bagaglio di esperienze specifiche nella gestione del terminal ionico», hanno affermato dalla San Cataldo Container Terminal.
All'approdo, che si è svolto in forma sobria per le consuete e straordinarie disposizioni di sicurezza, hanno voluto prendere parte il sindaco della città di Taranto Rinaldo Melucci, il Presidente dell'Autorità di Sistema del Porto di Taranto Sergio Prete e il Presidente della Provincia di Taranto Giovanni Gugliotti che sono stati accolti dal General Manager di San Cataldo Ssct, Raffaella Del Prete.

Nel servizio Turmed saranno utilizzate quattro navi portacontainer da 1300 teu (il teu è l'unità di misura che si utilizza per la movimentazione dei contenitori). Saranno collegati il porto di Taranto con Turchia, Malta e Tunisia: una rete di relazioni fornite dalla rete di servizi Cma Cgm che raggiunge oltre 400 porti su scala globale.
La Nicola, nave della compagnia Cma Cgm, ha infatti avviato una linea feeder settimanale, che presto diventerà bisettimanale.
Un collegamento che consente di collegare il porto di Taranto con il mondo e che ha riscontrato subito un forte interesse di mercato, tanto da consentire alla nave di partire a pieno carico.
La società San Cataldo Container Terminal del Gruppo Yilport e i sindacati, peraltro, dal punto di vista occupazionale, hanno raggiunto un accordo che garantisce l'inizio delle attività e l'impiego di oltre 70 dei circa 500 lavoratori della ex Taranto container terminal (Tct), poi presi in carico dall'agenzia portuale per il lavoro Taranto Port Worker Agency.
«Il porto di Taranto riparte con slancio e decine di nostri giovani addetti e professionisti del cluster marittimo ritornano con entusiasmo a lavoro, dopo anni di tribolazioni» ha detto il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci accogliendo al terminal San Cataldo la nave feeder «Nicola» del nuovo concessionario del molo polisettoriale e della Compagnia Cma Cga.
«Adesso - ha aggiunto il primo cittadino - avanti spediti sulla Zona Economica Speciale, il riordino delle concessioni demaniali, il coinvolgimento delle piccole e medie imprese locali. Taranto è molto più che un polo siderurgico».
«Oggi è un bel giorno per Taranto e la Terra Jonica ha commentato anche il Presidente della Provincia Giovanni Gugliotti e lo è perché tornano i container e il porto si rianima, con il ritorno al lavoro dei primi 70 dei 500 lavoratori ex Tct e perché finalmente ritorniamo a guardare alla cultura del mare come fattore di sviluppo. Dobbiamo superare la miopia degli anni passati, legata esclusivamente alla grande industria e all'acciaio, e valorizzare tutte le vocazioni del territorio».
«La Provincia di Taranto è ricca di potenzialità ed eccellenze produttive ha continuato Gugliotti - ma ha bisogno di recuperare un deficit di infrastrutture che frenano il suo sviluppo. La ripartenza del molo polisettoriale è un primo fondamentale tassello, al quale devono seguire investimenti per potenziare le strade e le ferrovie dell'area jonica, altrimenti il rischio è quello di avere la classica cattedrale nel deserto priva di connessioni con il territorio e destinata a fallire».
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