Rifiuti, arrivano i vigili ecologici per multare gli indisciplinati

Rifiuti, arrivano i vigili ecologici per multare gli indisciplinati
di Alessio PIGNATELLI
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Giovedì 15 Febbraio 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 11:11
 
«Entro un mese, massimo entro fine marzo, i vigili ecologici saranno realtà. Come previsto da normativa, saranno veri e propri ufficiali e potranno multare chi non rispetta le regole. Il nuovo corso dell’Amiu si basa sulla sensibilizzazione della cittadinanza ma anche sul controllo rigoroso del territorio».
La svolta dell’Amiu passa dalle parole e dai propositi del nuovo presidente Luca Tagliente. Ha voluto imprimere una sterzata “social” all’azienda dei rifiuti ma a breve ci sarà una stretta che va incontro a chi chiedeva più controllo e monitoraggio.
«Abbiamo già avuto un primo incontro con il comandante della polizia locale - spiega il presidente a Quotidiano - e abbiamo stabilito un accordo per partire con le attività di vigile ecologico per multare quei cittadini un po’ distratti che non rispettano le regole. Innanzitutto ci sarà una prima fase per il personale Amiu già individuato che sarà formato dalla polizia locale per poi essere “battezzato” vigile ecologico. Saranno veri e propri pubblici ufficiali che potranno rilevare contestazioni come prescrive la normativa vigente a chi conferisce fuori orario o a coloro che lasciano in strada le deiezioni canine. Su questo siamo intransigenti e agguerriti. Il decoro della città deve essere percepito dai cittadini. L’Amiu, con tutte le sue problematiche perché non è esente da colpe e difetti, deve dimostrare che c’è un cambio di rotta e qualcosa di buono sta avvenendo. Mi sbilancio: entro un mese, massimo fine marzo, saranno in strada».
Messaggio chiaro per gli “sporcaccioni” dal presidente insediatosi da poche settimane nell’ambito del riassetto delle partecipate del Comune: il benvenuto non è stato tenero da parte dei due consiglieri comunali del Movimento5Stelle che hanno ipotizzato un conflitto di interessi a causa del suo incarico presso “una nota società partecipata dal colosso massafrese della gestione dei rifiuti e delle discariche”. 
Una polemica su cui Tagliente però non è mai voluto entrare «perché non mi sento attaccato o accusato: ognuno è libero di esprimere la propria opinione ma vorrei essere giudicato solo per quello che andrò a fare e sugli eventuali errori che potrò commettere».
 
Il nuovo corso Amiu è caratterizzato anche dalla strategia comunicativa di sensibilizzazione tramite canali social. È già partita la campagna “contagio Amiu” tramite Facebook e Twitter per avvicinare la cittadinanza a un maggior senso civico grazie a «un rapporto paritario con l’Amiu: stiamo cercando di raccogliere le sensazioni della gente. Per ogni segnalazione effettuata, abbiamo il 100% di risultato ottenuto».
Carota e, per i più indisciplinati, bastone. Non possono esserci scuse per una città che ha dati ancora troppo bassi nella differenziata, i peggoori tra i capoluoghi pugliesi. A proposito di questo, Tagliente ritiene che «occorre lavorare su quello che è stato fatto in passato e potenziare la raccolta dove è già partita. Consolidare quindi l’esistente a Lama, Talsano e San Vito magari sensibilizzando ancora di più la popolazione con attività divulgative o percorsi nelle scuole partendo dal basso. Poi bisognerà allargare questo percorso virtuoso agli altri quartieri della città. Se finora ci sono stati risultati altalenanti, probabilmente è anche a causa di un cattivo flusso di informazione che parte in maniera sbagliata da noi e dobbiamo evitare fraintendimenti».
A proposito di campagne di comunicazione. Nel novembre del 2015 fu presentata un’iniziativa del Comune di Taranto e dell’Amiu per promuovere la raccolta differenziata nei quartieri Paolo VI e Tamburi con i cittadini che prestavano i loro volti per uno spot che sensibilizzava alla raccolta. I risultati per i due quartieri sono stati un flop tant’è che la differenziata non è mai partita: «Saranno quartieri attenzionati a maggior ragione se c’è stato un primo approccio. Non c’è cosa più brutta di attivare un percorso, spendere dei soldi e poi non ottenere risultati». 
Sul “porta a porta” da estendere negli altri quartieri di Taranto città, Tagliente spiega: «Sicuramente è il punto di arrivo di un percorso che viene organizzato prima. Si parte dalla sensibilizzazione per poi approdare all’obiettivo finale. Ogni quartiere ha delle peculiarità. Tutto è possibile se studiato e organizzato».
Questione termovalorizzatore, infine. Tre anni fa fu pubblicato un avviso esplorativo per manifestazioni di interesse sul revamping dell’inceneritore di proprietà Amiu. Dopo anni di stallo, si attendono novità: «È una scelta politica, l’unico socio è il Comune che ha già espresso la sua volontà di valorizzare e di portare in maniera ottimale tutta la sua impiantistica in dotazione. Che si faccia riferimento all’inceneritore o al sito Pasquinelli, la volontà è di portarli avanti. Una stima economica non è possibile, ci devono essere varie valutazioni da fare».
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