A Taranto è arrivato “Skuma”, il primo battello in città con visione subacquea, grazie al fondo dello scafo trasparente. Taranto è terra di mare e di antiche tradizioni, storie di sale, antiche come le leggende sulle sirene, o storie dei nostri tempi, come quella di Simone Quazzico: il 31enne tarantino ha abbandonato il suo contratto di lavoro a tempo indeterminato in Basilicata, lavorava alla Fca di Melfi, per investire nella sua città inaugurando la sua barca per le escursioni.
Il racconto
«Sono un ragazzo della Città Vecchia – ha raccontato Simone - e la mia è una famiglia di pescatori. I miei nonni lavoravano con le nasse, poi anche mio padre, che a sua volta mi ha tramandato questo mestiere. Nelle vacanze estive spesso mi imbattevo in imbarcazioni simili visitando posti di mare, così ho pensato “Perchè non a Taranto?” Abbiamo due mari, le isole, i citri di acqua dolce. Così ho scelto di andare fino in fondo. Ho lasciato un posto di lavoro sicuro perché sono convinto delle potenzialità della città, credo nel mare e in Taranto, possiamo puntare sul turismo. Per l’avvio della nuova attività sono stato aiutato dalla mia famiglia e dal parroco della Cattedrale don Emanuele Ferro».
Il progetto
L’imbarcazione è stata inaugurata il 9 agosto alla presenza del parroco della Città Vecchia che ha dato la benedizione come da tradizione e dell’assessore allo Sviluppo economico Fabrizio Manzulli.
«Abbiamo iniziato a lavorare il giorno dopo l’inaugurazione – ha dichiarato Quazzico – ci sono già diverse prenotazioni e la gente è entusiasta delle escursioni. Partiamo dalla banchina in Città Vecchia, poi passiamo dal Ponte di pietra, dai citri di acqua dolce, dal Ponte di Punta Penna, dal Canale navigabile, per poi arrivare all’Isola di San Paolo e infine all’Isola di San Pietro, dove ci fermiamo un’ora per fare il bagno o mangiare in barca per chi si porta con sé il cibo al sacco. Dopo si torna indietro, il tutto per una escursione della durata di 4 ore. Durante il tragitto raccontiamo qualche nozione marinaresca e piccole curiosità. Per ora abbiamo già visto diverse tartarughe Caretta Caretta, speriamo di incontrare anche qualche delfino. Sono saliti a bordo tarantini fuorisede che hanno notato un cambiamento nella città, ogni anno un tassello in più. Il nome “Skuma” è ispirato alla regina delle sirene di Taranto, ci piace la sua storia e poi speriamo di incantare come una sirena. Meteo permettendo ho intenzione di far proseguire l’attività anche in inverno, al momento questo è il mio lavoro e mi dà una mano mio fratello».
Il trimarano (9 metri e 25 per 3 metri e 85) è composto da tre scafi, al centro ha una forma convessa trasparente che permette di sedersi e osservare il fondale marino.
«Ora vivo nuovamente nella Città Vecchia con mia moglie e mio figlio di quasi un anno – ha aggiunto Quazzico - ho una casa con vista sul Mar Piccolo e trovo sia un posto bellissimo, lo consiglierei a tutti.