Stangata sui contributi per il fotovoltaico, dodici indagati

Stangata sui contributi per il fotovoltaico, dodici indagati
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Giovedì 14 Ottobre 2021, 11:37 - Ultimo aggiornamento: 11:44

Un sequestro di beni da 56 milioni di euro è stato eseguito dai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Taranto. Le Fiamme Gialle joniche hanno eseguito il provvedimento di sequestro disposto dal gip Rita Romano su richiesta del pm Maria Grazia Anastasia nell'ambito di una indagine sulla indebita percezione di contributi statali erogati dalla “G.S.E. S.p.a.” (Gestore dei Servizi Energetici) per le fonti di energie rinnovabili nel settore del fotovoltaico.

Le società

Ad 8 società, con sede nelle province di Milano, Bergamo, Lecco e Bolzano, viene infatti contestata l’illecita percezione di contributi pubblici, per un totale di 15 milioni di euro, attraverso la realizzazione in agro di Ginosa, in provincia di Taranto, di 4 impianti di produzione di energia elettrica tramite conversione fotovoltaica, ciascuno dei quali di potenza superiore al massimo consentito di 1 Megawatt.

L'inchiesta

Le attività investigative hanno consentito di appurare che l’illecita realizzazione sarebbe stata posta in essere anche attraverso la produzione di documentazione artificiosa al Comune di Ginosa, attestante l’illecito frazionamento dei 4 impianti in 11 parchi fotovoltaici, limitrofi tra loro, ciascuno dei quali di potenza di poco inferiore a un Megawatt.

Oltre al sequestro i militari hanno denunciato dodici persone, ai quali sono contestate le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. Il provvedimento riguarda il sequestro degli 11 parchi fotovoltaici, il cui valore complessivo ammonta a 26 milioni di euro, nonché di beni e disponibilità finanziarie, a carico dei responsabili delle società per un totale di 15 milioni di euro. Inoltre è stato decretato il sequestro preventivo, per la responsabilità amministrativa degli enti coinvolti, di beni e disponibilità finanziarie riconducibili alle 8 società, per ulteriori 15 milioni di euro.

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