Stretta sull'Ilva, Di Maio convoca i sindacati

Stretta sull'Ilva, Di Maio convoca i sindacati
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Mercoledì 4 Luglio 2018, 02:21 - Ultimo aggiornamento: 02:22
Incontro con i commissari straordinari dell’Ilva «proficuo» e convocazione per lunedì alle ore 14.30 a sindacati e azienda. Il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, rompe gli indugi e fissa una riunione con organizzazioni sindacali e ArcelorMittal per l’inizio della prossima settimana. Evidentemente il pressing delle parti in causa ha giocato un ruolo importante e l’ultimo summit tra il vicepremier e i commissari ha fatto il resto. Tant’è che è stato annullato il sit-in di oggi dei sindacati (ne parliamo a parte ndc) in attesa del confronto con ArcelorMittal.
Giornata importante per le sorti dell’Ilva. La negoziazione al Mise, bloccata ormai da mesi, riprenderà. «L’incontro con i commissari dell’Ilva è stato proficuo - ha affermato il ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio - ho ritenuto necessario questo incontro per essere relazionato su alcuni aspetti che riguardano i profili ambientali e occupazionali presenti nelle 23 mila pagine che stiamo analizzando. Lunedì incontrerò i sindacati e l’azienda acquirente».
Si ritorna al tavolo ufficiale del ministero dopo il 10 maggio: era stato l’ultimo faccia a faccia e all’epoca, a coordinare, c’erano l’ex ministro Carlo Calenda e la vice Teresa Bellanova. La riunione naufragò sul protocollo proposto dal Mise e rifiutato dai sindacati con code polemiche velenosissime. La piattaforma prevedeva ancora una volta 10mila assunti direttamente da ArcelorMittal a tempo indeterminato e l’impegno di trasferire non meno di 1.500 addetti in una società di servizi costituita da Ilva e Invitalia; per i restanti lavoratori, l’Amministrazione straordinaria, con un intervento straordinario di 200 milioni di euro, avrebbe gestito esodi volontari tramite incentivi, outplacement, accompagnamento alla quiescenza e auto imprenditorialità.
Successivamente, però, ci sono stati contatti costanti diretti tra ArcelorMittal e segreterie nazionali di Fiom, Fim, Uilm e Usb. Incontri informali a Roma tra hotel e sedi dei metalmeccanici per cercare di trovare una quadra e migliorare quella piattaforma. Il problema maggiore è sempre stato sulla tutela occupazionale post piano industriale che per i sindacati deve riguardare tutti i dipendenti di Ilva. Nelle intenzioni dell’azienda, ricordiamo, la soglia scenderebbe a 8.480. Francesca Re David (Fiom), Marco Bentivogli (Fim), Rocco Palombella (Uilm) e Sergio Bellavita (Usb) hanno sempre insistito sulla copertura per tutti i lavoratori salvo coloro che dovessero accettare gli incentivi all’esodo o si agganciassero alla pensione fra qualche anno.
Il quadro però è cambiato. C’è un nuovo governo, un nuovo titolare del dicastero a tinte pentastellate. E dichiarazioni che si susseguono ma non chiariscono realmente come poter conciliare le esigenze diversissime dei vari attori. La proroga fino al 15 settembre è stata accompagnata da alcune frasi sibilline di Di Maio che, anche nella giornata di ieri, ha ribadito: «L’orientamento è quello di garantire il lavoro ma anche il diritto dei cittadini di Taranto di respirare» ha dichiarato il vicepremier alla trasmissione Agorà. Lunedì, alla presenza di ArcelorMittal e sindacati, inevitabile una schiarita per evitare ulteriori perdite di tempo.
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