Ilva, «una legge speciale per pensionare gli esuberi»

Ilva, «una legge speciale per pensionare gli esuberi»
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Sabato 14 Ottobre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 19:17
L’ipotesi è di una legge speciale che consenta di prepensionare i lavoratori Ilva in esubero. «Dobbiamo trovare una soluzione condivisa con la controparte per la prospettiva del gruppo Ilva. Il Governo può fare la propria parte». Così ha dichiarato il segretario generale della Uilm nazionale, il tarantino Rocco Palombella, che ieri era a Metaponto di Bernalda.
Quindi il numero uno della Uilm ha lanciato l’idea di un intervento massiccio sul pensionamento: «Se 4.200 dipendenti risultassero in esubero - ha aggiunto - il Governo potrebbe prendere in considerazione altrettanti prepensionamenti con i benefici della legge Amianto, considerato che le bonifiche non sono state ancora fatte. Fosse anche necessaria - ha concluso - una legge speciale per Taranto e Genova». 
Poi Palombella ha allargato il discorso al comparto: «L’impegno dei metalmeccanici «è ora basato sul varo di una politica industriale che salvaguardi il settore siderurgico: il nostro Paese deve continuare a produrre acciaio di qualità, perché la nostra economia si fonda sulla produzione manifatturiera», ha concluso il segretario della Uilm. 
E a sollecitare un soperamento dell’attuale impasse in cui è piombata la vertenza Ilva è stato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. 
«Aspettiamo che venga riconvocato il tavolo», ha detto il governatore ligure. «Il ministero come è noto ha sospeso il tavolo dopo un rimpallo e un balletto sulle responsabilità di una lettera che dava una cornice nella quale partire con la trattativa - ha detto Toti - quindi adesso aspettiamo che venga riconvocato il vertice. Resta la nostra richiesta, ferma, inderogabile e che venga urgentemente presa in considerazione di un tavolo istituzionale oltre che un tavolo sulle relazioni sindacali». Un tavolo, ha detto Toti, «che riprenda in mano quell’accordo di programma firmato nel 2005 che crea obblighi, vincoli e traccia il futuro di Ilva, dei livelli occupazionali, delle aree occupate dall’azienda. È un documento complesso e vincolante - ha concluso Toti -, che non può essere escluso o non considerato in questa trattativa».
 
Sulla stessa lunghezza d’onda anche la Puglia in merito alla necessità che siano coinvolti nella trattativa per la cessione Ilva a Roma anche gli enti locali e territoriali pugliesi. Proprio l’altro ieri durante un incontro tra sindacati, presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e sindaco di Taranto Rinaldo Melucci è emersa una comune necessità: che siano abbreviati, quanto più possibile, i termini di realizzazione delle opere di risanamento ambientale e che non ci sia nessun licenziamento. «Tuttavia, si sono registrate distanze sulle posizioni, circa le modalità con cui proseguire la trattativa. Al riguardo la Regione, su questi temi, non ha accettato un coinvolgimento a carattere locale», ha dichiarato il segretario provinciale di Taranto della Fim Cisl, Valerio D’Alò.
«La vertenza Ilva, per il punto a cui è oggi, ha responsabilità di lungo corso in capo anche agli enti locali. Sono tante le sedi in cui si può dare il proprio contributo per risolvere la vertenza, ma se questa deve rientrare in ambiti di visibilità soggettive o di scontri di campagne elettorali, la Fim resterà sempre a difesa dei lavoratori e della città, per la salvaguardia di ambiente ed occupazione, distanti da logiche di questa natura».
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