Ex Ilva, il sindaco Melucci: «Decenni di strage per profitto» I genitori tarantini: «Grazie a nome dei bimbi»

Ex Ilva, il sindaco Melucci: «Decenni di strage per profitto» I genitori tarantini: «Grazie a nome dei bimbi»
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Lunedì 31 Maggio 2021, 13:18 - Ultimo aggiornamento: 20:50

«Siamo commossi, per quelli che abbiamo perduto e per quelli che qui ancora si ammalano. È stata una strage, lunga decenni, per il profitto. Oggi lo Stato italiano riconosce le sofferenze dei tarantini, riconosce gli abusi che si compiono per l'acciaio, da questo momento nessun esponente di Governo potrà più affermare con leggerezza che a Taranto ci si ammala e si muore di più perché consumiamo troppe merendine o troppe sigarette, oppure perché le nostre statistiche e gli studi prodotti negli anni non sono fondati». Così il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci dopo la lettura della sentenza del processo Ambiente Svenduto, a cui ha assistito presentandosi in aula con la fascia tricolore. «Questa sentenza - aggiunge - è un macigno sulle azioni del Governo, non saremo un Paese credibile e giusto se all'interno del PNRR, a partire dall'ex Ilva, non avvieremo una vera transizione ecologica. Torno ad invitare il presidente Mario Draghi a convocare con somma urgenza il tavolo istituzionale per l'accordo di programma sullo stabilimento siderurgico di Taranto». Secondo Melucci, «la richiesta di confisca dell'area a caldo è uno spartiacque per la storia e la struttura stessa del sistema industriale italiano, per i diritti dei cittadini.

Mi auguro che il Consiglio di Stato, chiamato presto a discutere la recente sentenza del Tar Puglia, che - conclude - conferma l'opportunità della mia ordinanza sulla chiusura dell'area a caldo dell'ex Ilva, possa tenere debito conto delle risultanze di questa giornata storica».

Il commento

«Le condanne sono state all'altezza del lavoro fatto dai magistrati. A loro va il nostro grazie anche a nome dei bambini di questa martoriata città». Lo afferma Massimo Castellana, rappresentante legale del Comitato cittadino per la Salute e l'Ambiente e portavoce dell'associazione Genitori Tarantini, commentando la sentenza del processo «Ambiente Svenduto». «È una bella giornata - aggiunge - per Taranto dopo tante giornate tristi e insopportabili per il dolore che hanno procurato. Finalmente i giudici definiscono quella che ha subito la città di Taranto per troppi anni: l'assoluto disconoscimento dei valori fondamentali della Costituzione». Le condanne «sono - osserva Castellana - inequivocabili. La Corte d'Assise ha inflitto 22 anni a Fabio Riva, che, voglio ricordare, fu la persona che nel corso di una conversazione intercettata disse: due tumori in più al mese? Cosa vuoi che siano? Una minchiata. Ora possiamo dirgli: 22 anni di reclusione cosa vuoi che siano? Una minchiata».

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