Sei porticcioli e 1.200 posti barca a Taranto, il comandante Tomat: «Per il SailGp diportisti rimandati indietro»

Sei porticcioli e 1.200 posti barca a Taranto, il comandante Tomat: «Per il SailGp diportisti rimandati indietro»
Sei porticcioli e 1.200 posti barca a Taranto, il comandante Tomat: «Per il SailGp diportisti rimandati indietro»
di Nicola SAMMALI
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Venerdì 30 Luglio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 13:46

Anche il turismo nautico può rappresentare la chiave di volta futura per lo sviluppo attrattivo di Taranto. Ma serve uno sforzo in più. La città dei due mari e la sua provincia, dalla rada di mar Grande fino a Maruggio (passando per Leporano), possono contare su circa sei porticcioli, più uno a Pisticci (in Basilicata) affacciato sul golfo, per un totale di poco meno di 1.200 posti barca, circa 1.159.

Nello specifico, come ha spiegato il comandante della Capitaneria di Porto di Taranto, capitano di vascello Diego Tomat, la suddivisione dei posti totali per le unità da diporto avviene sulla base della lunghezza dei natanti: «Nella provincia di Taranto - ha precisato - riusciamo ad avere circa 650 posti barca per imbarcazioni fino a 10 metri; 492 posti barca per le unità da diporto da 10 a 24 metri; 17 posti per unità oltre i 24 metri, invece, sono collocati nel porto di Pisticci, che è attrezzato per questo tipo di imbarcazioni e che in generale ha una disponibilità maggiore di posti barca per il diporto.

Saltuariamente vi è anche qualche ormeggio per unità più grosse anche a Taranto».

In questo contesto, in cui «non sono disponibili un numero importante di ormeggi per unità da diporto», la piccola marina di Maruggio soffre di problemi legati all’insabbiamento dell’ingresso del porticciolo. «La mia sensazione - evidenzia il comandante Tomat - è quella che il numero di posti barca sia un po’ scarso, rispetto a quelle che sono le reali esigenze del territorio, perché si assiste a un massiccio utilizzo dei vari scivoli che sono dislocati sulla costa: questo testimonia che non tutti hanno la possibilità di godere di un posto barca, anche perché le marine da diporto sono abbastanza piene».

Durante il SailGp tante richieste

Durante la manifestazione del SailGp, per esempio, sono arrivate alla Capitaneria di Porto diverse chiamate da parte di diportisti interessati a raggiungere Taranto per il weekend di gare, «ma era tutto pieno e quindi hanno rinunciato. Sulla scorta di questa esperienza ho accennato al sindaco che laddove si intenda organizzare eventi di questo tipo, che possono comportare una massiccia presenza di unità da diporto, è possibile dedicare delle fasce sotto costa, o magari occasionalmente il molo San Cataldo, affinché possano trovare un riparo sicuro e regolare. Il Piano comunale delle coste, recentemente redatto, prevede la creazione di nuovi campi d’ormeggio, per dare respiro alla ricettività della nautica da diporto».

L’altro aspetto relativo alla nautica da diporto è la sicurezza in mare, e su questo punto la Capitaneria di Porto ha un ruolo fondamentale per il controllo e il rispetto delle regole di navigazione: «La nostra presenza in mare e a terra nel periodo estivo aumenta sensibilmente, con le attività di vigilanza e controllo che rientrano nell’operazione nazionale denominata “Mare Sicuro”. I controlli vengono effettuati sul rispetto dell’ordinanza di sicurezza balenare emanata dalla Capitaneria di Porto, e sulle norme che regolano l’uso delle spiagge. Verifichiamo la presenza dei dispositivi di sicurezza a bordo, della patente nautica laddove prevista, del tagliando di copertura assicurativa, e il rispetto della distanza dalla costa.

Una delle problematiche maggiori, che più ci preoccupa, è l’uso improprio degli acquascooter, che spesso ci segnalano sfrecciare tra i bagnanti. Mediamente utilizziamo tre mezzi in mare, tra motovedette e battelli veloci, uno dei quali in pianta stabile a Maruggio, e copriamo 180 chilometri di costa». Tomat, infine, rivolge un invito ai diportisti e ai bagnanti (che possono nuotare in maniera sicura entro i 200 metri dalla costa): «Rispettate il mare, rispettate le distanze, informatevi sulle condizioni meteo prima di uscire in barca e soprattutto riportate indietro i rifiuti che producete, non abbandonateli».

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