Scagionato dalla Corte d’Appello di Taranto dalle accuse di violenza sessuale, rapina e lesioni aggravate. Ha dovuto attendere otto anni e due gradi di giudizio un 42enne di San Marzano di San Giuseppe, in provincia di Taranto,per vedere riconosciuta la sua innocenza dopo essere finito sotto processo per una torbida storia. Contro di lui la denuncia presentata da una sua conoscente. La donna aveva raccontato di essere stata aggredita dall'imputato e di aver subito violenza sessuale, dopo essere stata colpita con pugni e calci. A suo dire il 42enne le aveva anche sottratto la borsa e un telefono cellulare. Accuse che dopo la condanna in Tribunale sono cadute in Appello, con l'assoluzione dell'imputato.
Il processo
Il processo in Tribunale si era concluso con la condanna dell'imputato a quattro anni e dieci mesi di reclusione.
La deposizione
I legali hanno anche evidenziato le numerose contraddizioni emerse a seguito dell’esame a dibattimento della stessa donna. In particolare durante la sua deposizione si sarebbe contraddetta in merito alle modalità della presunta violenza sessuale e della rapina denunciata. "Finisce - ha detto dopo il verdetto l'avvocato Dario Iaia - un incubo per questo cittadino, incensurato, che ora potrà riprendere la propria vita con serenità".