Taranto-Roma, non tutti i dissesti sono uguali

Taranto
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di Paola CASELLA
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Mercoledì 24 Aprile 2019, 08:38
«Per Taranto, ai tempi del dissesto, non c'è stata una normativa confezionata su misura, così come pare essere oggi per Roma. Lo Stato è intervenuto in favore del capoluogo jonico al pari degli altri Comuni che si trovavano nella stessa situazione».
Così, ieri Dante Capriulo, presidente della commissione Bilancio del Comune di Taranto e massimo esperto tra i consiglieri in materia di contabilità e finanza, essendosi occupato dei conti dell'ente civico sin dai tempi dell'Amministrazione Cito.
Ora c'è questa ipotesi per Roma...«Dal punto di vista finanziario può essere giustificata, poiché dicono che si risparmierà. Però, per quanto riguarda Taranto c'è da dire che la città in larga parte ha dovuto vedersela da sola. È vero, c'è stato l'aiuto del governo Prodi, ma quel sostegno prevedeva appunto che noi mettessimo le tasse al massimo e procedessimo ad un'azione di risanamento totale. ci venne prescritta una cura dimagrante drastica, stile troika europea. E, inoltre, si insistette affinché si accettasse la procedura semplificata, la quale prevedeva che i debitori fossero soddisfatti nella misura del cinquanta per cento rispetto alla somma dovuta».
Ora la situazione è in via di risoluzione. «Dal punto di vista delle spese, dopo la dichiarazione di dissesto, abbiamo avuto circa 7 mila istanze da parte dei creditori, con circa 24 mila richieste di crediti. Quindi, c'erano creditori che vantavano più crediti. L'importo più o meno stimato è stato intorno al miliardo di euro. L'Organismo straordinario di liquidazione (Osl) ha fatto una scrematura e, alla fine, sono stati pagati crediti per 179 milioni di euro circa. L'Osl li ha transatti con la procedura semplificata; quindi, ciò significa che la somma iniziale era almeno pari a 358 milioni di euro. Restano da pagare circa 15 milioni e mezzo di debiti commerciali, che sono stati accertati dall'Osl, ma non ancora transatti, e ci sono somme già accantonate, circa 80 milioni di euro. Ci sono, inoltre, 45 milioni di euro potenziali che potrebbero derivare da giudizi pendenti a cui si aggiunge il debito, anch'esso potenziale, dei Boc di circa 200 milioni di euro. Dal punto di vista delle entrate, invece, sono stati stanziati dallo Stato circa 116 milioni per pagare i debiti e sono stati utilizzati dall'Osl; altri 7 milioni e mezzo sono stati utilizzati, invece, dal Comune. La somma complessiva è di circa 123 milioni di euro. Il Comune, inoltre, in questi anni da sue risorse ha stanziato circa 130 milioni di euro».
A Roma si prevede di eliminare la struttura commissariale perché dispendiosa...«Tutta la spesa per la gestione dell'Osl per Taranto ammonta a 4 milioni e mezzo di euro. La gestione commissariale è stata per noi importante, il presidente Pazzaglia, a mio giudizio, è stato di un valore eccezionale. Grandissima la capacità di relazione, sia all'interno che all'esterno all'ente. La stessa questione dei Boc è stata sterilizzata anche grazie al lavoro fatto dall'Osl che si è opposto al sistema della banche, e non era cosa semplice. Anche il presidente Boccia definì positivamente la vicenda degli swap ed altre operazioni finanziarie».
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