«Ritardi nei soccorsi», donna muore dopo l'arrivo in ospedale. Indagato infermiere per omicidio colposo

«Ritardi nei soccorsi», donna muore dopo l'arrivo in ospedale. Indagato infermiere per omicidio colposo
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Venerdì 2 Settembre 2022, 13:31 - Ultimo aggiornamento: 14:12

«Ritardi nei soccorsi», 68enne muore dopo l'arrivo in ospedale. La Procura ha aperto un'inchiesta: indagato infermiere per omicidio colposo in ambito sanitario. «La procura di Taranto ha aperto un'inchiesta sulla morte di una donna di 68 anni, residente a San Giorgio Jonico, avvenuta il 29 agosto scorso, poco dopo essere stata trasportata in ospedale con un'ambulanza del 118. Il sostituto procuratore Antonio Natale, anche come atto dovuto per consentirgli di nominare eventuali consulenti di parte per gli accertamenti tecnici non ripetibili, ha iscritto nel registro degli indagati un infermiere di 46 anni dell'ospedale Santissima Annunziata (con l'ipotesi di reato di omicidio colposo in ambito sanitario) e disposto l'autopsia scegliendo come consulente tecnico d'ufficio il medico legale Biagio Solarino. L'incarico è stato conferito oggi.

I fatti denunciati

Il marito e i figli della vittima hanno presentato un esposto tramite lo Studio3A. La donna soffriva di pressione alta e obesità, pesava oltre 150 kg, ma le sue condizioni di salute, secondo i familiari, erano sotto controllo fino a tre mesi fa quando ha cominciato a essere colpita da importanti cali di ossigenazione che le provocavano affanno e affaticamento. ll 29 agosto il figlio ha allertato il 118 riferendo all'operatore i parametri di ossigeno molto bassi della madre. Mezz'ora dopo, secondo quanto riferito dallo Studio 3A, è giunta nell'abitazione di San Giorgio Jonico l'ambulanza dal SS Annunziata.

I sanitari hanno chiesto ai vigili del fuoco di poter utilizzare un montacarichi per farla scendere direttamente dal balcone dell'alloggio e di qui farla entrare senza problemi in ambulanza.

«Purtroppo però - osserva lo Studio 3A - i vigili del fuoco intervenuti il montacarichi non lo avevano a disposizione e così la sessantottenne è stata posizionata e "costretta" in una barella e di qui trasportata giù per le scale, ma l'averla bloccata in questo modo in una posizione inadatta a ricevere l'ossigenazione non le ha certo giovato, così come il tempo perso nel travagliato trasporto». Già durante la discesa dalle scale la donna «era diventata cianotica. Ha fatto appena a tempo - conclude la nota - ad arrivare al pronto soccorso del SS Annunziata: dieci minuti dopo è spirata».

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