Rissa in cella e urla pro-Isis: caos in carcere, feriti due agenti

Rissa in cella e urla pro-Isis: caos in carcere, feriti due agenti
di Nazareno DINOI
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Martedì 6 Settembre 2016, 12:29 - Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 09:21
L’ombra dell’Isis si allunga pericolosamente sul carcere di Taranto dove l’altro ieri i poliziotti in servizio di custodia sono stati coinvolti in un tafferuglio scoppiato tra reclusi extracomunitari. Due agenti sono stati aggrediti e feriti da un detenuto di nazionalità senegalese che li avrebbe affrontati, così sostiene il sindacato di polizia, al grido di «Allah akbar», Allah è grande.

Lo straniero che sta scontando una pena per spaccio e traffico di sostanze stupefacenti, è tra i dodici ospiti del penitenziario jonico riconosciuti e segnalati come fondamentalisti di fede islamica. L’episodio di cui ha dato notizia il segretario generale aggiunto dell'Osapp (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria), Pasquale Montesano, è avvenuto l’altro ieri durante l’ora d’aria nel reparto 3 sezione A definita di «media sicurezza», dove sono raggruppati quasi tutti i soggetti stranieri di religione islamica sottoposti al controllo antiterrorismo.
Secondo quanto ha raccontato il sindacalista in una nota stampa, il giovane senegalese sarebbe stato aggredito, per ragioni non note, da altri cinque extracomunitari. Per sedare la rissa è intervenuta la polizia penitenziaria che dopo diversi minuti e non senza difficoltà è riuscita a ristabilire l’ordine. Per tutta risposta, il giovane del Senegal avrebbe aggredito due poliziotti pronunciando frasi inneggianti all’Isis e ad Allah.

Solo quando in tutta la sezione e nell’intero penitenziario è cessato l’allarme e gli ospiti erano stati tutti assicurati nelle proprie celle, gli agenti feriti sono stati accompagnati al pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto dove sono stati medicati e curati. Fortunatamente i due in divisa non hanno riportato gravi ferite ma solo lievi contusioni e graffi. Dopo gli esami del caso, tutti negativi, i due agenti sono stati dimessi con una prognosi di cinque giorni di guarigione salvo complicazioni.
Immediata e scontata è stata la protesta dei rappresentanti sindacali. «Si tratta - commenta il segretario aggiunto dell'Osapp, Montesano - dell'ennesimo episodio di violenza in danno di poliziotti penitenziari. Nonostante la gravità della situazione e i pericoli che ogni giorno subiscono gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria – ha aggiunto il sindacalista affidando lo sfogo ai mezzi d’informazione -, certi episodi sono considerati alla stregua di un mero rischio professionale».

La giornata di ieri in carcere è trascorsa normalmente senza altre tensioni tra reclusi e agenti di custodia. A lavorare ora sull’episodio sono gli specialisti della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo a cui è stata trasmessa la comunicazione con un rapporto dettagliato su quanto accaduto l’altro ieri e con particolare attenzione circa l’inquietante richiamo al califfato.
L’episodio su cui i rappresentanti sindacali dei poliziotti rivendicano la giusta attenzione da parte delle autorità, mette in luce uno stato di allerta continuo, anche qui a Taranto, che si colloca all’interno di programmi nazionali di prevenzione e lotta al terrorismo islamico. La dozzina di detenuti ritenuti potenzialmente vicini al califfato, ad esempio, rientrano nel protocollo di monitoraggio della sezione speciale «anti Isis» della procura nazionale antiterrorismo diretta da Franco Roberti. In tale contesto le autorità locali hanno il compito di segnalare eventuali tentativi di proselitismo all’Islam da parte di detenuti «segnalati» come potenziali cellule dell’Isis.





 
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