Soldi delle paghette per comprare la droga: sfilza di fermi e arresti

Soldi delle paghette per comprare la droga: sfilza di fermi e arresti
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Lunedì 2 Luglio 2018, 08:18 - Ultimo aggiornamento: 20:45
Acquistavano gli stupefacenti con la 'paghetta settimanalè o barattando oggetti in oro sottratti dalle proprie abitazioni. È quanto hanno scoperto gli agenti del Commissariato di Polizia di Martina Franca e della Questura di Taranto, in uno dei due filoni dell'inchiesta che ha portato stamane all'esecuzione di 10 provvedimenti cautelari nell'ambito di una operazione denominata "Gioventù Bruciata". La prima organizzazione colpita era specializzata nello spaccio di droghe leggere per i giovanissimi, la seconda si occupava di procurare cocaina per gli adulti. Uno dei due provvedimenti, un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Alcide Maritati, del Tribunale di Lecce, a seguito della richiesta della Procura Distrettuale Antimafia, riguarda sei cittadini di Martina accusati di spaccio e associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. L'altro è un fermo di polizia giudiziaria emesso dalla procuratore capo del Tribunale per i minorenni di Taranto, Pina Montanaro, a seguito della richiesta del sostituto procuratore Lelio Festa, riguarda quattro minorenni accusati degli stessi reati.

Per venire incontro alle diverse richieste dei tossicodipendenti, i due gruppi, seppur distinti, si interfacciavano tramite due dei propri affiliati: per il primo mediante il figlio minorenne di S. E., per il secondo attraverso Davide Derasmo. Questa collaborazione, potendo far fronte ad ogni tipo di richiesta, ha fatto sì che i due gruppi criminali, attraverso pusher minorenni e maggiorenni, avessero nelle proprie mani il monopolio dello spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio martinese. In carcere sono finiti stamane i due coniugi. Quattro ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari per il 53enne Michelangelo Scarcia, per il 33enne Francesco Scarcia, per il 22enne Davide Derasmo e per la 19enne Mariagrazia Turnone. Infine, sussistendo il concreto pericolo di fuga ed in attesa delle determinazione del gip del Tribunale dei Minorenni di Taranto, sono stati eseguiti quattro provvedimenti di fermo a carico di altrettante persone di cui due ancora minorenni e due da poco entrati nella maggiore età. Tre di loro sono stati condotti a Lecce nella Casa di Prima accoglienza per i Minori. Il minorenne, figlio dei coniugi arrestati, si trova già nel carcere minorile di Bari. Peraltro è anche ritenuto responsabile dei reati di lesioni aggravate, tentata estorsione, rapina e sequestro di persona, perpetrati ai danni di tre coetanei. Ancora, una ragazza da poco maggiorenne ma minore all'epoca dei fatti, è indagata in stato di libertà. Infine, l'operazione Gioventù Bruciata si è conclusa deferendo all'Autorità Giudiziaria ben 21 persone di cui 16 presso la Dda di Lecce e 5 presso la Procura minorile.
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