Rapina al distributore, tre arresti della Polizia

Rapina al distributore, tre arresti della Polizia
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Martedì 7 Giugno 2022, 11:41 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 20:26

Nella rete della Polizia gli uomini della banda ritenuta responsabile di una rapina e di un tentativo di rapina ai danni di distributori di benzina della provincia di Taranto. Tre gli arresti eseguiti dai poliziotti del Commissariato di Manduria che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di tre uomini, accusati di concorso in rapina aggravata ai danni di stazioni di servizio della zona.

I colpi

L’accurata attività investigativa svolta dalla Polizia ha consentito di raccogliere numerosi elementi a carico dei presunti malfattori. Agli indagati è contestata una rapina avvenuta ad aprile ai danni di un distributore di Manduria sulla via per San Pietro in Bevagna.

Il titolare della pompa di benzina aveva raccontato che tre individui, tutti con il volto coperto, erano giunti al suo distributore a bordo di una Rover di colore scuro, priva di targhe. Dall’autovettura erano scesi i due passeggeri, uno dei quali armato di pistola, che, dopo aver puntato l’arma al petto del benzinaio, gli aveva intimanto di consegnare l’incasso di circa 900 euro.  I poliziotti hanno accertato che quello stesso giorno tre soggetti, a bordo di una vettura Rover di colore scuro, priva di targhe, avevano tentato di rapinare anche un altro distributore di Avetrana senza riuscirci. A sventare il colpo era stato un carabiniere libero dal servizio.

Le indagini

Dopo aver acquisito i filmati degli impianti di videosorveglianza dei distributori, i poliziotti sono risaliti ad una  Rover 400 con caratteristiche simili a quelle del veicolo dei rapinatori e sono risaliti al proprietario del mezzo, conosciuto dalle forze dell'ordine per i suoi numerosi precedenti penali. Ipotizzando un suo coinvolgimento ha preso il via un’attività di osservazione nei pressi della sua abitazione.  E' emerso che le targhe del suo mezzo erano fissate in modo precario con due viti autofilettanti e non con gli appositi “rivetti”. Inoltre l’autovettura presentava gli stessi difetti di carrozzeria visibili dalle immagini estrapolate dagli impianti di videosorveglianza. Il proprietario della Rover, a quel punto, ha spontaneamente dichiarato di aver dovuto partecipare alla rapina perché aveva un debito con uno dei complici. Gli agenti quindi hanno identificato anche gli altri due soggetti. E per i tre è scattata la misura cautelare in carcere. 

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