Puzza insopportabile, il sindaco vieta il letame. Multe sino a 500 euro

Puzza insopportabile, il sindaco vieta il letame. Multe sino a 500 euro
di Raffaele CONTE
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Venerdì 12 Agosto 2022, 19:12 - Ultimo aggiornamento: 19:15

Puzza insopportabile e il sindaco di Castellaneta, in provincia di Taranto, vieta di spargere letame per concimare i terreni. E nella sua ordinanza prevede multe sino a 500 euro per i trasgressori. Il sindaco di Castellaneta Gianni Di Pippa, ha disposto il divieto di riversare letame e liquami zootecnici sui terreni agricoli e di astenersi dalla movimentazione nelle concimaie. L’ordinanza è in vigore da due giorni e sarà vigente fino al 15 settembre. 
La decisione, quindi, “pone restrizioni ad una consueta pratica dei lavoratori del settore, prima di iniziare le coltivazioni autunnali”. La necessità di intervenire riviene dal constatato “diffondersi di cattivi odori che stanno ammorbando i giorni, soprattutto le serate, di castellanetani, turisti e vacanzieri”. Di qui è scattato “il principio di precauzione sia a tutela dei cittadini, riguardo gli aspetti igienico-sanitarie, che per salvaguardare l’ambiente nell’interazione con l’ecosistema”.

L'ordinanza

In questo periodo di alte temperature climatiche, tra l’altro, “può esserci la proliferazione di insetti potenzialmente dannosi”.

Pertanto, nella circoscrizione del tempo reso noto, “non potrà essere fatto lo spargimento di letame, di effluenti di allevamento e liquami zootecnici su terreni agricoli del territorio comunale circostanti il centro abitato e gli insediamenti stagionali”. Tutti gli operatori agricoli, conduttori di aziende agricole e zootecniche, dovranno osservare il divieto.

Le multe

“L’inosservanza, comporterà una sanzione amministrativa da 25 euro a 500 euro. Polizia Locale e Forze dell’Ordine, avranno il compito di vigilare e controllare eventuali violazioni”. 
Intanto, di molestie olfattive si inizia a parlare anche a Ginosa. Fastidiosi e rivoltanti odori si diffondono per tutta la notte. A questo punto, ci vorrebbe l’intervento dell’Arpa per risalire alla sorgente. Magari non guasterebbe la dislocazione sul territorio di “nasi elettronici”. Si tratta di sistemi che consentono il monitoraggio ad alta frequenza temporali, necessari per porre il contenuto catturato all’analisi olfattometrica e chimica. Due passaggi fondamentali senza cui sarebbe impossibile isolare le molecole odorigene e risalire alla sorgente del cattivo odore

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