Taranto, protocollo tra Finanza, Procura e Agenzia Entrate su reati tributari

Taranto, protocollo tra Finanza, Procura e Agenzia Entrate su reati tributari
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Sabato 18 Dicembre 2021, 09:54 - Ultimo aggiornamento: 09:57

Il comandante regionale Puglia della Guardia di Finanza, generale di divisione Francesco Mattana, il procuratore di Taranto facente funzioni Maurizio Carbone e il direttore regionale dell'Agenzia delle Entrate Michele Andriola, hanno siglato un protocollo investigativo che ha l'obiettivo di potenziare la repressione dei reati tributari. In particolare si punterà al contrasto delle frodi transnazionali, dell'emissione di fatture per operazioni inesistenti, della creazione di schermi societari messi in atto per inquinare i mercati e riciclare proventi illeciti.

La Guardia di finanza di Taranto spiega in una nota che «le frodi fiscali, il ricorso alle fatture false e all'uso di una contabilità alterata sono reati spia che spesso nascondono crimini ben più gravi» che spesso permettono «alle organizzazioni criminali di infiltrarsi nel tessuto socio-economico e imprenditoriale attraverso società di comodo e prestanomi».

Pertanto, con «il fine di potenziare l'efficacia dell'azione di contrasto al fenomeno», le parti si sono «impegnate ad intensificare, implementare e migliorare i flussi di comunicazione, consentendo all'Autorità Giudiziaria di assumere ancora più celermente la direzione delle indagini e il coordinamento delle stesse anche nell'ottica di agevolare l'Agenzia delle Entrate nella propria funzione di recupero delle somme evase».

Il protocollo disciplinerà «nel contempo una serie di adempimenti procedurali volti a garantire una rapida applicazione della tassazione dei proventi illeciti delle consorterie criminali e l'indeducibilità fiscale dei cosiddetti costi da reato».

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