Taranto: botte dai presunti usurai nel centro scommesse, tre arresti

Un momento del pestaggio
Un momento del pestaggio
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Sabato 10 Settembre 2022, 11:10 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 00:02

La Squadra Mobile di Taranto ha eseguito un’ordinanza applicativa di tre misure cautelari personali, delle quali due in carcere ed una agli arresti domiciliari nei confronti di persone accusate, a vario titolo, in concorso, di tentata estorsione, tentato omicidio, lesioni personali aggravate ed usura.

Le indagini

Le indagini della polizia, coordinata dalla Procura della Repubblica di Taranto, hanno preso avvio a seguito di un intervento della sezione Volenti per la segnalazione pervenuta al 113 di un’aggressione all’interno di un’agenzia di scommesse nel centro cittadino.

Sul posto, i poliziotti hanno identificato le vittime nel titolare dell’esercizio commerciale e nel genero i quali presentavano vistose ferite e tumefazioni al volto e alla testa.

L'usura

Dai successivi accertamenti, sono stati raccolti elementi per ritenere che, qualche anno addietro, il titolare del centro, trovandosi in difficoltà economica, si fosse rivolto ad un frequentatore delle agenzie di scommesse, chiedendogli in prestito somme di denaro che, secondo una prima ricostruzione dei fatti, sarebbero state restituite anche con ingenti somme a titolo di interessi. Dopo un primo prestito, l’uomo avrebbe richiesto allo stesso individuo altri prestiti. Di fronte all’impossibilità di onorare la restituzione del prestito, i due si sarebbero accordati circa il pagamento mensile di una certa somma di denaro a titolo di interessi.

I retroscena

I pagamenti mensili sarebbero avvenuti con regolarità fino a quando la parte offesa, per estinguere il suo debito, avrebbe deciso di consegnare al “finanziatore” il ricavato della vendita di un secondo centro scommesse di cui era titolare. Tuttavia, con la pretesa della ancora mancata estinzione dei prestiti, il sedicente sovvenzionatore avrebbe preteso altri pagamenti mensili soprattutto in concomitanza dell’apertura di un’altra sala da gioco a cura della vittima; pagamenti che sono proseguiti nelle mani della moglie del finanziatore che è stato tratto in arresto.

Il pestaggio

A quanto ricostruito, qualche tempo dopo il titolare dell’agenzia avrebbe ricevuto l’ordine perentorio dal suo sovvenzionatore di pagare una somma superiore a 100mila euro e che, fino al quel momento, non aveva ricevuto alcuna somma di denaro a scomputo del prestito e a nulla sono valsi gli appelli ai pagamenti già effettuati. Dopo un periodo di silenzio, si sarebbe verificata l’aggressione in cui è intervenuta la Squadra Volante. Dalla visione delle immagini del sistema di video sorveglianza, si è avuto modo di ricostruire la dinamica dei fatti: presentatisi in agenzia il sedicente finanziatore con un collaboratore, il primo dopo aver intimato al titolare di riprendere i pagamenti (anche con cadenza mensile) lo avrebbe minacciato di sfregiarlo al volto, estraendo un coltello. Improvvisamente il titolare è stato colpito al volto da uno dei due con pugni e schiaffi, mentre il genero del titolare, anche lui presente in quel momento, è stato ferito alla testa e al volto con calci.

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