Il ricordo del sindaco di Taranto del gruista morto sul posto di lavoro, al porto: «Primo Maggio dedicato a Natalino»

Il ricordo del sindaco di Taranto del gruista morto sul posto di lavoro, al porto: «Primo Maggio dedicato a Natalino»
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Sabato 1 Maggio 2021, 15:48 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 05:37

Un Primo Maggio non solo di festa ma anche di doloroso ricordo. «Voglio dedicare questa giornata a Natalino, che giovedì ha perso la propria vita sul luogo di lavoro, al porto di Taranto». Nel giorno della festa del lavoro il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci rivolge un pensiero a Natalino Albano, il gruista di 49 anni, dipendente della impresa Peyrani Sud, morto l'altro ieri a Taranto dopo una caduta sulla banchina del porto durante le operazioni di carico di pale eoliche su una nave. «Il primo maggio - aggiunge il primo cittadino del capoluogo jonico - è il giorno in cui insieme vogliamo ricordare l'articolo 1 della nostra splendida costituzione: l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Affinché questo indirizzo diventi un impegno prioritario, da perseguire ogni giorno».

La pandemia, un anno dopo

Secondo Melucci, «solo mettendo al centro del nostro agire l'uomo, la sua dignità, il lavoro in sicurezza, la qualità della vita, una attenzione decisiva a donne e giovani, riusciremo a metterci alle spalle crisi, pandemia e un modello di sviluppo tanto sbagliato per Taranto e l'Italia intera». Melucci ricorda inoltre che «lo scorso anno festeggiavamo la giornata dei lavoratori nel pieno di una pandemia mondiale. A distanza di un anno portiamo tutti ancora le stesse ferite addosso, ma la campagna di vaccinazione ci consegna la speranza che dodici mesi fa non avevamo. Anche quest'anno - puntualizza - i lavoratori che vogliamo celebrare per primi sono i medici e gli operatori sanitari e quei lavoratori che hanno garantito la tenuta della nostra comunità in genere. E poi, e sempre, i lavoratori tutti, che - conclude il sindaco - hanno dovuto fronteggiare, stremati, un anno fra mille incertezze e difficoltà, in mezzo ai lutti.

E hanno resistito».

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