Taranto: ospedale in affanno, ci sono pochi medici

Il pronto soccorso di Taranto
Il pronto soccorso di Taranto
di Lucia J. IAIA
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Giovedì 9 Giugno 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 20:30

Nonostante la dura lezione inferta dalla pandemia e gli sforzi degli operatori sanitari, la gestione delle emergenze nei Pronto soccorso della provincia di Taranto continua ad avanzare con difficoltà. Sono frequenti i racconti di cittadini costretti ad attendere tante ore prima di essere visitati e al contempo nei reparti, la situazione non è delle migliori. 

I dati sul personale ospedale per ospedale


I medici sono pochi e le situazione da fronteggiare invece, tante. In particolare, nella provincia sono operativi quattro punti di Pronto Soccorso: Taranto, Manduria, Martina Franca e Castellaneta. In tutte le sedi si registra la scarsità di personale che impone turni faticosi e crea disagi per l’utenza. Al Pronto soccorso del “SS. Annunziata” di Taranto si stima un fabbisogno di 25 medici. Ad oggi invece, ne sono presenti 15, di cui 3 a tempo determinato e 12 a tempo indeterminato e tra questi uno andrà in pensione entro il 15 giugno. Perciò, si registra l’assenza di 10 medici rispetto alle necessità. A Castellaneta ne occorrono 13, ma ce ne sono 9. A Manduria per coprire le esigenze, dovrebbero esserci 11 medici ed invece sono 6, di cui uno dimissionario da pochi giorni. Infine, a Martina Franca è prevista la presenza di 16 medici ma di fatto, sono 8. 

Il sindacato di categoria


I dati, forniti dall’analisi Cimo, il principale sindacato dei medici nella Regione, sono inequivocabili. 
La stessa categoria infatti, ha annunciato uno stato di agitazione tra i professionisti che non riescono più a fronteggiare quella che definiscono una “emergenza”. 
«I colleghi - dice Arturo Oliva, segretario Cimo Puglia - sono costretti a turni massacranti che mettono a rischio la sicurezza delle cure. E se le ferie estive, cui il personale sanitario stremato da due anni e mezzo di emergenza sanitaria ha pieno diritto, non potranno che peggiorare la situazione, gli accessi in Pronto soccorso continueranno ad aumentare, considerato l’arrivo di migliaia di turisti. E non è immaginabile chiedere ancora una volta un sacrificio ai medici».
Nel mirino della categoria la Regione ed in particolare, il blocco delle assunzioni. L’arrivo dell’estate e di conseguenza, la massiccia presenza di turisti non potrà fare altro che aggravare la situazione. 
Sul fronte dei presidi sanitari sulla costa ad oggi, non c’è ancora una programmazione chiara.

Le difficoltà degli operatori

Intanto, il malcontento da tempo serpeggia anche tra gli operatori del 118 che in un documento non ancora ufficiale, descrivono un clima non proprio sereno. In questo caso, alcuni infermieri, autisti e soccorritori lamentano quelli che sarebbero dei comportamenti vessatori nei loro confronti da parte di medici ed infermieri di un ospedale tarantino. In particolare, in questo documento che dovrebbe arrivare a breve sul tavolo dei vertici dell’Asl di Taranto, si denunciano  attese per lo sbarellamento dei pazienti, in alcuni casi lunghe ore se non interi turni di servizio e oltre, motivate dalla presunta mancanza di barelle o dall’eccessivo carico di lavoro. Altrettanto gravi, sono le accuse di  impossibilità di accesso degli operatori del 118 oltre lo sportello triage, impedendo il passaggio diretto di consegne o informazioni utili ad inquadrare lo stato di malessere dei pazienti trasportati. 
In altre parole, i disagi dei pazienti, il malumore dei medici ed il malcontento di una parte del personale del 118 rappresentano un mix che potrebbe rivelarsi esplosivo.

D’altra parte, i casi di aggressione nei pronto soccorso jonici ne sono la dimostrazione. Due gli ultimi episodi a distanza di 24 ore qualche giorno fa, con il tentato strangolamento di un infermiere del triage e di un altro scaraventato a terra, sempre da pazienti o da parenti di questi a causa dei lunghi tempi di attesa. 

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