Operation Smile e Marina insieme
«Il nostro sostegno a chi soffre»

Operation Smile e Marina insieme «Il nostro sostegno a chi soffre»
di Francesca RANA
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Domenica 4 Giugno 2017, 16:37
Medici, militari o civili volontari, uniscono forze, competenze, visioni, metodologie e consentono alle sale operatorie navali di funzionare ancora meglio, in base, a Mar Grande, ed in missione. La rotta di “Un mare di sorrisi”, di Operation Smile e Marina Militare, punta verso questo risultato e ieri mattina, nel cuore del weekend clinico di operazioni chirurgiche maxillofacciali, su portaerei Cavour, luogo di degenza, e nave Etna, al Chiapparo, sono stati ribaditi scopi e passi in avanti. 
Stavolta, i pazienti erano italiani: un bambino di 7 mesi ed un ragazzo di 16 anni, di Bari; un uomo di 45 anni, di Lecce; un bambino di 5 anni, di Roma. L’intervento serviva a curare la labiopalatoschisi o labbro leporino, le famiglie non dovranno pagare nulla ed erano in attesa nei corridoi di nave Cavour quando il direttore del programma, Domenico Scopelliti, chirurgo maxillo facciale, col doppio cappello, nella riserva selezionata, ed il comandante della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Donato Marzano, hanno incontrato i giornalisti. «Siamo noi, Operation Smile e Marina Militare, gli irriducibili nell’accordo - spiega il chirurgo - questo ci garantisce autonomia. Non siamo inseriti nella rete del sistema sanitario nazionale e siamo di sostegno. I pazienti si rivolgono direttamente a noi e Taranto è importante nel centro sud quando la Cavour non è utilizzata in missioni militari. Se partecipa ad esercitazioni o sosta in altri porti, con una nostra “Smile House”, a Cagliari, offriamo supporto all’ospedale ed alle liste d’attesa. In passato, abbiamo operato bambini arrivati in Italia con le adozioni internazionali, di origini asiatiche, con maggiore incidenza di malformazioni maxillofacciali. Questo, ha determinato un sovraccarico nelle strutture italiane». 
 
Pochi istanti prima, il medico di bordo, Ilde Covino, aveva ricordato il ruolo di psicologi, locopedisti, dentisti ed ortodonzisti in questi casi e rappresentava una lunga lista di specialisti, in tutto 56, in aggiunta a 4 crocerossine: 27 militari, 10 sulla Cavour, 4 sull’Etna, 9 dell’ospedale militare, 3 infermieri specializzandi di Marinferm Roma ed uno di Compamare Bari; e 29 di Operation Smile, uno di Taranto e due di Lecce. L’unione fa la forza e questo esempio di cooperazione interforze ed inter-agenzia, spiegava il comandante in capo Marzano, è il paradigma di tutte le attività in corso: «Quando la Cavour è ferma, coordiniamo le sale operatorie all’avanguardia, al livello di un ospedale, a Taranto e Cagliari. All’estero, l’attività duale di Marina ed Operation Smile si manifesta in maniera completa, in aree disagiate. Nel periplo dell’Africa ed ad Haiti non sono escluse collaborazioni con le Smile House, quando la nave sarà impegnata in attività operativa o addestramento». Una sanità di bordo efficiente è importante in Mare Sicuro, Sophia di Eunavformed, Atalanta di Eunavfor Somalia in contrasto alla pirateria, nell’oceano indiano, Sea Guardian, dispositivo Nato in Mediterraneo con l’italiana Scirocco, l’esercitazione appena conclusa, Mare Aperto: «Al momento, sono comandante di Euromarfor, forza marittima europea di Italia, Francia, Portogallo e Spagna. Siamo apripista in Mediterraneo. In mare si può fare di più, sempre e comunque, e perfino nave Carabiniere, arrivata in Mar Rosso, se necessario, può supportare l’antiterrorismo. La stessa fregata multimissione, il 21 giugno entrerà in Mar Piccolo e sarà la prima in Arsenale».
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