Inchiesta "Taros 2", retata bis dei carabinieri del Ros, sette arresti

Inchiesta "Taros 2", retata bis dei carabinieri del Ros, sette arresti
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Sabato 24 Dicembre 2022, 11:21 - Ultimo aggiornamento: 11:26

Tornano in carcere i presunti promotori del gruppo dedito allo spaccio di droga a San Giorgio Jonico, in provincia di Taranto, sgominato dai carabinieri del Ros con l’operazione denominata “Taros 2”.  Il gip di Lecce, infatti, ha ripristinato una parte delle misure cautelari che erano state eseguite ai primi di ottobre e successivamente annullate dal Tribunale del Riesame. Sette gli arresti disposti dal magistrato. Due persone sono tornate in carcere, cinque ai domiciliari.

I provvedimenti

La misura cautelare del carcere è stata decretata nuovamente per i due indagati ritenuti alla guida del presunto sodalizio al centro dell’inchiesta condotta dalla Dda di Lecce. Si tratta del 48ennne sangiorgese Marcello Lucchese, conosciuto con i soprannomi di “pupetta” e “Bruce Lee”, e del 54enne tarantino Luigi Romano. Per altri cinque indagati coinvolti nell’operazione anticrimine, il magistrato questa volta ha optato per gli arresti domiciliari.

L'inchiesta

Come accennato, il gruppo venne colpito al cuore lo scorso 4 ottobre con l’esecuzione di quindici misure cautelari. Contestualmente vennero notificati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari.  Le comunicazioni giudiziarie raggiunsero complessivamente 35 indagati.
Al varco del Riesame, però, i giudici del Tribunale individuarono una serie di falle nell’ordinanza che venne annullata.

Con gli indagati tornarono in libertà. L'altra mattina, però, è scattata una nuova operazione da parte dei carabinieri del Ros con la notifica di altri mandati di cattura. Solo per Lucchese e Romano, conosciuto con il soprannome di “Manina” è stata disposta la custodia cautelare in carcere.  La coppia è indicata come il vertice di una associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi e munizioni attiva sul versante orientale della provincia di Taranto con epicentro a San Giorgio Ionico e canali di approvvigionamento nelle province di Brindisi e Lecce. Ieri i due indagati, che sono difesi dall'avvocato Luigi Danucci, sono comparsi dinanzi al gip per ll'interrogatorio di garanzia. Entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

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