Degl'Innocenti lascia il Museo archeologico di Taranto dopo 7 anni

La conferenza di saluto di Eva Degl'Innocenti
La conferenza di saluto di Eva Degl'Innocenti
di Francesca RANA
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Sabato 31 Dicembre 2022, 11:51 - Ultimo aggiornamento: 12:04

Il MarTa di tutti e per tutti è stato lo scopo di Eva Degl'Innocenti, prima direttrice di museo ad autonomia speciale al Museo Nazionale Archeologico di Taranto dopo la riforma Franceschini. Oggi, si definisce una tosco-tarantina.

La conferenza di saluto

A termine mandato, trascorsi 7 anni, prima di andare a dirigere i Musei Civici di Bologna, a gennaio, Eva Degl'Innocenti ha salutato personale, comitato scientifico, consiglio di amministrazione e comunità culturale, istituzionale, sociale ed imprenditoriale tarantina, con la quale ha provato a ricostruire consapevolezza su identità, radici e memoria, ed ha tracciato il bilancio di direzione, portata avanti negli anni nonostante la carenza di organico pari al 70%. I risultati sono stati, in media: +119% di ricavi; + 40% di visitatori, con picchi di +50%; miglioramenti tra fase pre e post Covid 19; + 60% di introito grazie al tour virtuale 3D.

«Taranto, un grande cantiere»

Taranto era una capitale culturale nel Mediterraneo Occidentale, Parigi nel mondo antico, e si percepisce la voglia di riscatto: «Quando arrivai nell'ottobre 2015, dovevo prendere servizio il 1° dicembre 2015 e mi chiesero in un dibattito se avevo letto il libro “Taranto città problema”. Lo lessi. Oggi, direi Taranto è una città opportunità, un grande cantiere, non soltanto urbanistico, di idee di Europa, e questo museo rappresenta il binomio, uno spirito territoriale molto forte, sempre ancorato al territorio ed una grande internazionalizzazione, in una Taranto storicamente al centro del Mediterraneo. Siamo stati una squadra e possiamo essere fieri di risultati raggiunti. È molto difficile lasciare, perché non si è trattato di un semplice lavoro, è stata una missione di vita».

Fino ad oggi, i capisaldi sono stati ricerca, in rete con università ed istituti italiani e stranieri, educazione, formazione, appena è stato superato il trauma di una riorganizzazione ministeriale criticata, consistente nella divisione di museo e soprintendenza: «Il museo è diventato un museo comunitario grazie all'attività di ricerca. Inclusione, accoglienza, democrazia culturale, non sono in contraddizione con ricerca e accademia. I rapporti con l'università ci hanno permesso di creare numerosi progetti di studio, ricerche nazionali, mostre a curatela interna o condivisa».

Le iniziative e le mostre

Tra mostre e iniziative si segnalano: Mitomania; Taras e Vatl; mostre legate al Medimex; Taras ed i doni del mare; Tesori del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Greci e altre civiltà antiche del Sud Italia, a Buenos Aires; la recente Athenaion, Tarentini, Messapi e altri nel Santuario di Atena a Castro; “Adotta un tesoretto”; tesi di laurea e dottorato; profili su vari canali social.

La direttrice uscente ha ultimato la programmazione 2023, il bilancio di previsione con la programmazione finanziaria e lei stessa ha elencato i progetti in corso, verso la transizione gestionale: MarTa 3.0 con i fondi Pon, in particolare sul Fab Lab ed il nuovo allestimento e l'aggiunta di numerose opere, alcune mai esposte ed inedite, incluso il gruppo scultoreo “Orfeo e le Sirene” atteso a fine gennaio nella sala IX; la digitalizzazione di 40.000 opere; riaprire l'ingresso di corso Umberto (negli ultimi anni, è stato è in via Cavour) nell'ottica di un'agorà nel 21°secolo, un tempo confinante; caffetteria e hall valorizzata in luogo di incontro e dialogo; fotovoltaico sul tetto; trasformare il chiostro in spazio sociale e d'inclusione con orto didattico.

Tra gli ultimi progetti di ricerca avviati, uno riguardava l'Atleta di Taranto e uno studio nuovo, la ricostruzione in 3D fatta con il Dna, un altro la piattaforma Gis e i percorsi di realtà virtuale e aumentata. In tanti casi, la curatela era di Eva Degl'Innocenti e non sarà lei a seguirli: «I progetti continueranno perché ci sarà l'egida del comitato scientifico, ci sono il consiglio di amministrazione ed i revisori dei conti. Non penso ci saranno problemi nel futuro di questi progetti. Il Ministero della Cultura assicurerà l'interim (la direzione sarà affidata a chi assolve parallelamente incarichi simili). Ci sarà un concorso e una selezione pubblica europea selezionerà le migliori professionalità. Il nostro bravissimo archeologico Lorenzo Mancini ha avuto un trasferimento in altra regione, siamo ad oltre il 50% di sotto organico e ci sarà l'impegno di nuove assunzioni».

Il museo innovativo

L'obiettivo è stato creare un museo innovativo: «L'innovazione, secondo noi, in una visione non passatista, è stata un'archeologia sempre in dialogo con la contemporaneità. Mi preme ricordare esempi molto importanti, con i migranti, i minori a rischio, gli homeless. Importante è parlare di innovazione sociale. Il museo diventa uno strumento di governance, formatività sociale ed innovazione. La ricerca non deve essere declinata solo in convegni accademici. L'archeologia deve parlare a tutti».

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