Presentata la mappa dei tumori: in 6 anni oltre 21.000 casi in più

Presentata la mappa dei tumori: in 6 anni oltre 21.000 casi in più
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Martedì 19 Dicembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 16:21
 Oltre 21.000 nuovi casi di tumore in soli sei anni. Con una evidente prevalenza di uomini colpiti dal cancro rispetto alle donne. Questo il dato principale consegnato dal rapporto tumori consegnato dalla Asl, con dati pubblicati sul sito istituzionale dell’azienda. 
Nello screening si parte dal 2006 e ci si ferma al 2012. Anni che appaiono lontani. Ma questo aspetto spiegano dalla Asl «non deve essere fuorviante». Perchè «l’utilizzo di fonti eterogenee, spesso cartacee e provenienti anche da fuori Regione non consente a oggi tempestività maggiore e il Registro Tumori Taranto è tra i più aggiornati d’Italia».
Analisi di trend storici degli ultimi anni e proiezioni future basate sugli stessi fanno del Registro un ottimo strumento di programmazione sanitaria. Dai risultati presentati emerge un quadro che conferma i risultati degli studi presentati in precedenza. Rimane critica, evidentemente, la situazione del capoluogo jonico che consegna per molti tipi di cancro eccessi soprattutto nel sesso maschile, che «sulla base della letteratura - dicono dalla Asl - depongono a favore di un presumibile coinvolgimento della condizione ambientale, lavorativa oltre che degli stili di vita assunti dalla popolazione residente». 
L’intera casistica del Registro Tumori Taranto dal 2006 al 2012 è di 21.313 nuovi casi di cui 11.640 maschi e 9.673 donne. Si è rilevata, quindi, una incidenza annuale media di 3.044 nuovi casi con un tasso standardizzato diretto di 438 casi per centomila nei maschi e 332 per centomila nelle femmine. Negli uomini i cinque tumori più frequenti sono nell’ordine: polmone 16,5% (274 casi all’anno), prostata 16,1% (267 casi annui), vescica 13,4% (223 casi annui), colon retto 11,6% (192 casi annui), e fegato 4,7% (77 casi annui). 
Da segnalare il mesotelioma della pleura che pur con i suoi soli 20 casi all’anno (16-17 casi annui nei maschi e 3-4 casi nelle donne in media) essendo un tumore raro nelle altre aree regionali e nazionali raggiunge quindi nei maschi eccessi del 300-400%. 
Nelle donne le prime cinque neoplasie maligne sono: mammella 29,5% (400 casi annui), colon retto 12% (165 casi annui), tiroide 8,1% (112 casi annui), corpo utero 5,1% (69 casi annui) e polmone 3,8% ( 52 casi annui). 
Le punte critiche, come si è accennato, spiccano proprio nel capoluogo rispetto a quanto avviene negli altri 28 comuni della Provincia. 
 
Negli uomini si sono fotografati eccessi di incidenza nella città per tutti i tumori e per fegato, pancreas, polmone, rene vie urinarie vescica e mesotelioma pleurico. 
Per la donna sempre nel comune capoluogo ci sono eccessi per stomaco, fegato, polmone, melanomi cutanei e mammella. Da segnalare l’eccesso di carcinomi della tiroide a Grottaglie, Manduria e San Giorgio ossia nella parte orientale della Provincia. 
Per quanto riguarda il trend temporale è definito «stazionario» anche se va segnalato un aumento del tumore maligno della tiroide. 
Per quanto riguarda la sopravvivenza, negli uomini il dato rispecchia quello nazionale, tranne per i casi di cancro allo stomaco. Nelle donne invece la sopravvivenza è maggiore rispetto ai maschi ma inferiore al dato nazionale nei casi di tumore allo stomaco, pancreas, polmone, mesotelioma, cervice, ovaio, rene, linfoma Non Hodgkin e mieloma. 
L’utilizzo di tre fonti (cause di morte, ricoveri, registro tumori) ha consentito, inoltre, di ottenere delle “Mappe della Salute”, nelle quali si localizzano le patologie più frequenti. Le malattie cardiache fanno rilevare eccessi di ricovero a Taranto e Statte e nei quartieri più vicini al polo industriale. I ricoveri per infarto del miocardio nel comune di Taranto presentano eccessi del 19% e 21% a Statte con 41% di eccesso nel quartiere Paolo VI e 32% nel quartiere Tamburi. Le malattie dell’apparato respiratorio, invece, presentano picchi di rischio di ricovero e mortalità prevalentemente a Taranto e nei quartieri vicini al polo industriale. Le broncopatie cronico-ostruttive presentano criticità in termini di eccesso di mortalità in molti comuni del centro e dell’ala orientale della provincia con eccessi a Taranto del 23% e a Statte del 27%. 
Nei quartieri tarantini, inoltre, punte nei ricoveri sono del 23% ai, del 24% a Paolo VI e del 26% al borgo. 
Da rilevare, infine, le attività del Dipartimento di Prevenzione per la valutazione dell’esposizione a inquinanti ambientali attraverso studi di biomonitoraggio, monitoraggio delle matrici alimentari, sorveglianza cardiovascolare e respiratoria con attività di prevenzione. Per ciò che concerne il monitoraggio delle matrici alimentari è stata effettuata una cospicua attività di vigilanza con 797 campionamenti relativi a mitili e prodotti della pesca culminati nella distruzione di 476 tonnellate di mitili, oltre a 2500 campionamenti relativi a prodotti alimentari di origine bovina, ovicaprina e avicola nonché di origine vegetale con 2540 capi abbattuti. 
Anche sul piano dei controlli dei luoghi di lavoro, infine, è stato effettuato un intenso monitoraggio dell’esposizione a inquinanti di origine industriale in soggetti professionalmente esposti. In quest’ottica va sottolineato lo Screening del Rischio Cardiovascolare e di Salute Respiratoria che ha, tra gli obiettivi, la riduzione degli eventi cardiovascolari acuti (IMA) in definite fasce di età e in aree a maggior incidenza di IMA, e la diagnosi precoce della malattie broncopolmonari croniche mediante la spirometria.
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