Muore per un malore improvviso mentre è al lavoro nella stiva di una nave attraccata al quarto sporgente portuale. È accaduto questa mattina a Taranto, vittima un operaio 43enne Piero Mingolla di Latiano (Brindisi), dipendente dell’impresa Ecologica, una delle tante dell’indotto siderurgico. Il quarto sporgente è la struttura adibita allo scarico delle materie prime necessarie alla produzione del siderurgico. Il fatto è avvenuto nella parte pubblica dello sporgente che è gestito anche da Acciaierie d’Italia, ex Ilva.
L’uomo, da quello che si è appreso da fonti sindacali, stava operando con un escavatore, mezzo che in quest’attività viene usato per consentire alla benna, man mano che prosegue lo sbarco dei minerali, di poter prendere più agevolmente i materiali stivati nella nave. L’unità arriva infatti piena di minerali allo sporgente portuale e la benna li preleva. L’escavatore è usato per riposizionare i minerali che sono poi caricati sui nastri trasportatori per raggiungere il parco minerali dello stabilimento.
La Uil
«Tutto é stato scoperto dopo le 7 - dice Carmelo Sasso, segretario Uil Trasporti Taranto -. Finito il turno di lavoro, i colleghi di Mingolla hanno lasciato la nave e si sono radunati sulla parte pubblica del quarto sporgente. Non vedendolo, però, lo hanno prima cercato e poi chiamato con la radio. Non hanno avuto nessuna risposta per cui sono andati a controllare nella stiva. Qui hanno scoperto che Mingolla era senza vita all’interno dell’escavatore».
Acciaierie d'Italia
In una nota Acciaierie d'Italia ha puntualizzato che "il fatto si è verificato nella sezione di Ponente del Quarto Sporgente del porto, utilizzata non dal siderurgico ma da altri operatori. La ditta per la quale il lavoratore stava operando al momento del malore non era impegnata in attività per conto di Acciaierie d’Italia. L’Azienda esprime il suo profondo cordoglio per quanto avvenuto".