Lavoratori comunali, assenze record
In Italia sta peggio solo Cosenza

Lavoratori comunali, assenze record In Italia sta peggio solo Cosenza
di Michele MONTEMURRO
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Martedì 14 Novembre 2017, 06:15 - Ultimo aggiornamento: 18:15
Congedi, permessi, ferie ma anche malattie: a Taranto piove sul bagnato ed è un disastro. In relazione all’indice sulle assenze medie per dipendente nei Comuni capoluogo di provincia, l’ente comunale si posiziona al secondo posto in Italia, con una media di 61,2 giorni di assenza all’anno, secondo solo a Cosenza (65,1), nei numeri elaborati dal centro di ricerca Ermes nel suo primo Rapporto sui Comuni e pubblicati ieri da Il Sole 24Ore.
I dati fanno riferimento all’ultimo conto annuale della Ragioneria generale e mettono a nudo le criticità di un sistema che purtroppo si presenta farraginoso. A lanciare il campanello d’allarme, già cinque anni fa e per ultimo a fine gennaio, sono stati rispettivamente la Guardia di Finanza e la Squadra Mobile che, attraverso un lavoro coordinato dalla Procura della Repubblica di Taranto, avevano messo in luce in totale 90 presunti casi di assenteismo al Comune di Taranto e all’Amat. Operazioni che sono assurte, anche, agli onori della cronaca nazionale.
Secondo la ricerca, nei Comuni più piccoli, dove la pinta organica è più ridotta, ci sarebbero più controlli a differenza invece di quanto accade nei comuni più grandi: 46,1 giorni in media, ferie comprese, rispetto ai 51,4 giorni dei grandi capoluoghi di provincia.
A Taranto il dimezzamento dell’organico causato dalla dichiarazione di dissesto finanziario, che dal 2006 ad oggi non ha consentito assunzioni, avrebbe dovuto provocare un trend inverso rispetto alla media, perché è come se si trattasse di una città di 100mila abitanti (a fronte dei suoi attuali 190mila) rispetto al numero di addetti al municipio. Invece il dato fa riflettere.
L’assenteismo nella macchina amministrativa sarebbe provocato essenzialmente da malattie certificate con generosità, di permessi ad ampio raggio e da congedi concessi senza troppi controlli. E proprio in questi giorni si discute di un provvedimento che potrebbe invertire la rotta, il nuovo contratto del pubblico impiego, considerato che l’accordo dovrebbe offrire incentivi più elevati per coloro i quali registrano un maggiore indice di presenza sul posto di lavoro.
Sta di fatto che Taranto negli anni ha avuto nell’assenteismo il suo “tallone d’Achille”. Nel marzo 2015, infatti, il consiglio d’amministrazione di Taranto IsolaVerde, all’epoca società in house della Provincia di Taranto, ha licenziato cinque dipendenti per troppe assenze. Si erano ammalati più del dovuto e, in alcuni casi, senza titoli giustificativi: così il CdA della società multiservizi di via Anfiteatro fece partire delle lettere di cessazione del rapporto di lavoro a causa dei troppi giorni trascorsi in malattia.
Secondo quanto emerse, i cinque lavoratori in questione non avrebbero prestato servizio per almeno un anno negli ultimi tre anni, sforando così il limite consentito dal contratto. Il provvedimento fece il paio con quanto successe qualche mese prima a Roma coi casi di assenteismo dei vigili urbani in occasione del Capodanno. Un fenomeno che a quanto pare a Taranto continua ad essere diffuso.
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