L’intesa è stata raggiunta, adesso manca soltanto la firma sull’accordo di secondo livello che dovrebbe arrivare tra oggi e domani. Dopo undici anni si avvia a chiudersi positivamente la vertenza Amat, con la soddisfazione dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali di categoria Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Autoferrotranvieri, Sinai e Faisa Cisal di Taranto.
La svolta è arrivata venerdì nella sala consiliare di Palazzo di città, dove si è tenuto l’incontro in presenza (espressa richiesta del segretario della Filt-Cgil, Francesco Zotti, accordata dal direttore generale Eugenio De Carlo e dal commissario prefettizio Vincenzo Cardellicchio) per il tentativo di conciliazione.
Cosa prevede l'accordo
La trattativa è andata in porto (anche se l’Ugl si è riservata la decisione di firmare, in attesa che ogni aspetto sia messo nero su bianco così come è stato definito nell’ultimo confronto) e prevede: il buono pasto giornaliero di 6 euro (prima era di 5) per tutti i lavoratori (156 euro in più al mese); il buono pasto giornaliero di 5 euro per i lavoratori part-time (che rappresenta - si apprende - un clamoroso successo, perché prima non era stato definito); resta invariato il premio evitati sinistri che è di circa 700-800 euro l’anno (l’azienda voleva modificarlo); il corrispettivo del premio presenza giornaliero ammonta invece a circa 1.100 euro (circa 275 euro a trimestre); nessuna modifica sui tempi di percorrenza; l’azienda con le parti sociali si riunirà periodicamente proprio sulla questione turnistica (commissione turni).
L’accordo è retroattivo, parte dal primo febbraio e sono quindi previsti gli arretrati.
Esulta anche la politica
«La firma al contratto integrativo Amat è un risultato che esprime serietà e responsabilità da parte del management aziendale e delle sigle sindacali FiltCgil, FitCisl, Uiltrasporti, Ugl, Sinai e Faisa a cui va il nostro. ringraziamento», hanno commentato Piero Bitetti, Gianni Cataldino e Vittorio Mele. «Un risultato che arriva dopo ben undici anni di tentativi andati a vuoto va esaltato - hanno aggiunto - perché finalmente il dialogo e la maturità hanno portato ad un accordo che va incontro alle legittime aspirazioni dei lavoratori- restituendo loro la serenità- e al contempo apre un nuovo capitolo di relazioni sindacali. Elementi che non potranno che giovare al futuro dell’azienda di mobilità urbana».
Sul traguardo raggiunto si è espresso anche il consigliere regionale del Pd Vincenzo Di Gregorio: «Saluto con favore la ritrovata intesa sul nuovo contratto integrativo per i lavoratori di Kyma Mobilità Amat - ha dichiarato - Con la firma dell’accordo, prevista nei prossimi giorni, si interromperà un’attesa lunga 11 anni e un periodo di relazioni non sempre facili tra azienda e dipendenti. Questa intesa è il frutto della disponibilità al dialogo manifestata concretamente da entrambi i contraenti. Ci sono ora le migliori condizioni per traguardare una mobilità moderna, sostenibile e smart che richiede nuovi impegni e competenze a fronte delle quali ai lavoratori vanno riconosciute adeguate compensazioni retributive e le necessarie premialità».
Di Gregorio ha poi elogiato l’azienda: «Kyma Mobilità Amat è una grande azienda con una forza lavoro di oltre 500 unità, tra autoferrotramvieri, addetti ai servizi e alle officine, ausiliari della sosta. La sua gestione non è sempre facile; poter contare su buone relazioni industriali è una precondizione che sta alla base di qualsiasi ipotesi di sviluppo e potenziamento. I vertici di Kyma Mobilità Amat, i sindacati di categoria, tutti i lavoratori hanno dato prova di maturità scegliendo la strada del confronto e del dialogo. È questo, sicuramente, lo strumento migliore e più efficace per appianare i contrasti e per contribuire attivamente alla gestione e al miglioramento di un servizio pubblico imprescindibile come la mobilità».