Taranto, Di Maio: «Parco off-shore, da qui acceleriamo sulle rinnovabili»

Taranto, Di Maio: «Parco off-shore, da qui acceleriamo sulle rinnovabili»
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Giovedì 21 Aprile 2022, 13:14 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 18:14

«In Italia siamo determinati ad accelerare l'installazione di energia rinnovabile e elevarne la quota nel mix energetico nazionale. Le rinnovabili significano, peraltro, sicurezza e autonomia per il nostro sistema, nonché maggiore convenienza e capacità di creare valore e occupazione». Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un messaggio inviato per l'inaugurazione di Beleolico a Taranto, il primo parco eolico marino del Mediterraneo. «Tra le forme di energia pulita - ha proseguito - l'energia offshore può offrire un contributo cruciale al processo di transizione ecologica e assicurare al contempo opportunità economiche ai paesi con estese aree costiere, come l'Italia, promuovendo le catene di valore locali e le sinergie tra i diversi attori della blue economy. Secondo l'Agenzia Internazionale per l'Energia Rinnovabile (Irena), questa forma di energia è già competitiva in molte aree geografiche, rispetto alla generazione da fonti fossili».

Il Pnrr

Nella prospettiva «di incrementare - ha chiarito il ministro - la quota di energie rinnovabili e sviluppare le competenze tecnologiche e industriali nelle principali filiere della transizione, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza incoraggia lo sviluppo di soluzioni innovative come le rinnovabili offshore, puntando a combinare le tecnologie ad alto potenziale di sviluppo a quelle ancora in fase sperimentale». «L'obiettivo del Pnrr - ha sottolineato - è realizzare nei prossimi anni impianti per una capacità totale installata di 200 MW, assicurando così anche un contributo significativo alla riduzione delle emissioni climalteranti».

Il progetto

L'impianto comprende dieci pale (otto delle quali già installate) per una capacità complessiva di 30 MW e assicurerà una produzione annua di oltre 58 mila MWh, pari al fabbisogno di 60mila persone.

In termini ambientali questo vuol dire che, nell'arco dei 25 anni della concessione del parco, consentirà un risparmio di circa 730mila tonnellate di anidride carbonica. L'investimento complessivo è di 82 milioni di euro.

Prima della cerimonia di inaugurazione, un gruppo di attivisti di Legambiente ha esposto uno striscione con la scritta «Scusate il ritardo» per evidenziare come ci siano voluti 13 anni per sbloccare il progetto e 14 in tutto per realizzare l'opera, i cui lavori sono iniziati a settembre del 2021.

Sono stati diffusi anche i videomessaggi del ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, che ha messo in risalto «le grandi opportunità di sviluppo che l'eolico marino può offrire al Paese», e del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Enrico Giovannini, secondo il quale «la trasformazione verso la sostenibilità passa anche attraverso la produzione di energia pulita. Naturalmente occorre un bilanciamento dei diversi interessi, tra tutela del paesaggio e tutela degli ecosistemi e dell'ambiente».

Secondo Riccardo Toto, direttore generale di Renexia, «Taranto potrebbe diventare un punto di riferimento per un settore in forte crescita come quello dell'eolico offshore. Una tecnologia che rappresenta una concreta alternativa alle centrali climalteranti, per la produzione di energia pulita, contribuendo così alla riduzione delle emissioni in atmosfera di Co2 nel rispetto delle direttive europee».

L'accordo

A margine della cerimonia, è stato firmato un accordo tra l'Autorità Portuale e Renexia per la cessione di una parte dell'energia prodotta da Beleolico, almeno il 10% per un quantitativo comunque non inferiore a 220 MWh annui, per consentire la totale elettrificazione del porto di Taranto. In collegamento video Franco Bernabè, presidente del consiglio di amministrazione di Acciaierie d'Italia, ha sottolineato che «questo è un buon giorno per Taranto, è un giorno che indica che siamo sulla strada giusta per ricostituire a Taranto un polo di eccellenza non solo nella siderurgia ma soprattutto nella transizione energetica». Bernabè ha ribadito la volontà di fare di Taranto «un polo dell'idrogeno» e ha annunciato che Acciaierie ha «tantissime altre iniziative che si stanno sviluppando per l'utilizzo di materiali innovativi per la produzione di gas di sintesi che servirà per la decarbonizzazione dello stabilimento»

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