Processo "Ambiente svenduto", giudici in camera di consiglio. Attesa per la sentenza per i vertici dell'Ilva dei Riva

Processo "Ambiente svenduto", giudici in camera di consiglio. Attesa per la sentenza per i vertici dell'Ilva dei Riva
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Giovedì 20 Maggio 2021, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 09:18

Giudici in camera di consiglio per raggiungere il verdetto che chiuderà il primo grado di giudizio del processo "ambiente svenduto", con al centro il disastro ambientale di Taranto contestato all'Ilva gestito dal gruppo Riva. Ieri sera, poco prima delle 23, la Corte d'Assise di Taranto, presieduta dal giudice Stefania D'Errico, a latere giudice Fulvia Misserini, hanno chiuso il dibattimento del processone e si sono ritirati per emettere la sentenza. Il verdetto è atteso tra una decina di giorni. Al vaglio di giudici togati e popolari la posizione di 47 imputati, tra cui tre società. Sott'accusa i 17 anni di gestione dell'Ilva da parte del gruppo industriale dei Riva. Una gestione sulla quale pesano le gravissime contestazioni per le quali i pm hanno chiesto condanne per un totale di quasi 4 secoli. L'inchiesta sulla grande fabbrica dell'acciaio, proprio alla periferia di Taranto, esplose nel luglio del 2012 con il sequestro degli impianti dell'area a caldo, indicati come fonte delle emissioni inquinanti.

Le accuse

Agli imputati alla sbarra sono contestate le accuse di associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, avvelenamento di sostanze alimentari e omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro. La parte conclusiva delle discussioni si è tenuta  nell’aula magna delle scuole sottufficiali della Marina Militare di Taranto. La camera di consiglio si svolgerà in un’ala del complesso militare che dispone di alloggi allestiti appositamente. In quegli spazi, peraltro, si riunì la Corte d’Assise anche nell'aprile del 2013 per la sentenza del processo per l’omicidio di Sarah Scazzi.

Il processo 

Il processo giunge al primo verdetto dopo una lunghissima serie di udienze dedicate alla requisitoria e alle arringhe del folto collegio di difesa dei 47 imputati. I pm hanno esaminato in nove udienze il corposo quadro delle contestazioni, concludendo con una pioggia di richieste di condanna. Tra queste spiccano quelle a 28 anni per Fabio Riva e a 25 anni per Nicola Riva, con quelle a 28 anni di reclusione per i manager Ilva Luigi Capogrosso, ex direttore dello stabilimento, e Girolamo Archinà, ex responsabile dei rapporti istituzionali del gruppo industriale. Ultimo avvocato ad intervenire in aula è stato l'avvocato Pasquale Annichiarico, difensore di Nicola Riva.

La sentenza giungerà tra una decina di giorni  sarà letta nell’aula magna del complesso militare.

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