Sull’asse Taranto-Roma 24 ore decisive per Ilva

Sull’asse Taranto-Roma 24 ore decisive per Ilva
di Alessio PIGNATELLI
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Mercoledì 22 Novembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 17:26
Tra Roma e Taranto. Tra Commissioni parlamentari nella Capitale e convegni nel capoluogo jonico. 
La vertenza Ilva vivrà oggi una giornata particolare divisa tra alcuni appuntamenti a chilometri di distanza. Si inizia alle 9 con l’audizione dei vertici di ArcelorMittal al Senato, poi ci sarà un’interrogazione sulla decarbonizzazione in relazione al siderurgico alla Camera mentre qui a Taranto sarà presente il ministro per la Coesione territoriale e per il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti.
Il piatto principale del menu - almeno quello da cui potrebbero arrivare succose novità in relazione a diversi quesiti - è di mattina alla Commissione Industria del Senato presieduta da Massimo Mucchetti. I manager di ArcelorMittal, capofila della cordata Am InvestCo, sono stati convocati nell’ambito dell’”Indagine conoscitiva sul Gruppo Ilva nel quadro della siderurgia e dell’industria italiana”. 
Le precedenti audizioni hanno visto sfilare le organizzazioni sindacali e altri parti interessate come Federmanager. Oggi, i protagonisti saranno i vertici della multinazionale dell’acciaio. 
Gli interrogativi della Commissione, probabilmente, spazieranno su diverse tematiche a partire dall’indagine dell’Antitrust europeo che si è arricchita di un altro passaggio. Secondo quanto riportato da Ansa due giorni fa, da Bruxelles premerebbero per l’estromissione del gruppo Marcegaglia dalla cordata Am InvestCo e la contestuale cessione dello stabilimento di Piombino appartenente ad ArcelorMittal.
Sarebbero queste le richieste per risolvere l’impasse sul fronte della concorrenza inerente alla procedura di cessione degli asset di Ilva alla cordata Am InvestCo. Per adesso, però bocche cucite dai componenti della cordata e anche la Commissione europea ha preferito non commentare queste indiscrezioni.
Sempre a Roma ma ci si sposta di Camera. Questa volta, presso la Commissione Attività produttive della Camera dei deputati, è prevista l’interrogazione a firma di Dario Ginefra del Partito democratico “Obiettivo strategico della decarbonizzazione al 2025 in relazione alla gara di aggiudicazione del complesso industriale del Gruppo Ilva”. 
L’addio al carbone entro otto anni è uno dei traguardi della nuova Sen, la Strategia Energetica nazionale del governo che prevede investimenti per 175 miliardi di euro fino al 2030. 
È paradossalmente anche il cavallo di battaglia del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, per “decarbonizzare” Ilva: un’ipotesi ritenuta troppo complessa dalla nuova cordata che non ha in progetto questa tipologia di produzione, almeno a breve-medio termine. 
Proprio per questo, lo stesso Emiliano aveva commentato a proposito della Sen: «Se non si dice addio al carbone nella più grande industria siderurgica d’Italia, proprio ora che sarà ristrutturata, cogliendo il doppio vantaggio economico e ambientale, la decarbonizzazione in Puglia resterà un’incompiuta». 
Ecco spiegata, dunque, l’interrogazione di Ginefra, deputato della corrente Emiliano. Su Ilva ieri è intervenuto anche il consigliere regionale Ernesto Abaterusso di Mdp per dire che: «L’acciaieria più grande d’Europa e con essa tanti lavoratori sono oggi costretti a pagare un prezzo salatissimo per l’inconsistenza delle politiche portate avanti in questi anni dal Partito Democratico. Registro la totale assenza di una vera politica industriale coerente e utile al Paese».
Infine, a Taranto c’è il ministro Claudio De Vincenti. Il titolare del dicastero del Mezzogiorno sarà a un convegno per parlare del Contratto istituzionale di sviluppo per Taranto ma è facile ipotizzare, come già accaduto durante precedenti volte, un suo passaggio sulla delicata vertenza del siderurgico.
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