Ilva, nessun taglio agli stipendi e riduzione degli esuberi. Ipotizzati 800 prepensionamenti

Ilva, nessun taglio agli stipendi e riduzione degli esuberi. Ipotizzati 800 prepensionamenti
di Tiziana FABBIANO
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Domenica 22 Ottobre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 18:48
Ricomincia da tre la trattativa sindacale per la cessione dell’Ilva ad AmInvestCo, la società con capofila ArcelorMittal. Tre punti imprescindibili, propedeutici alla convocazione del tavolo da parte del Governo. Sui quali, nelle ultime ore, sembra sia stata raggiunta un’intesa di massima con l’azienda. 
Il primo: la negoziazione sul passaggio dei lavoratori da Ilva a AmInvestco partirà dall’attuale retribuzione dei lavoratori. Cinquantamila euro annuo il costo medio del lavoro per il personale del gruppo siderurgico italiano e da questa soglia minima non si scende. Lo aveva detto a chiare lettere il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda (nella foto qui sopra). Il mancato impegno su questo aspetto da parte di ArcelorMittal era stato il motivo dello scontro per cui la trattativa era stata interrotta bruscamente dallo stesso ministro lo scorso 9 ottobre. 
Il secondo punto è il mantenimento degli attuali inquadramenti dei lavoratori Ilva. L’incontro con i sindacati di categoria partirà dunque senza tenere conto della lettera che fu presentata ai sindacati alla vigilia dell’incontro del 9 ottobre e che portò alla proclamazione delle 24 ore di sciopero da parte di tutte le sigle dei metalmeccanici. 
Un passo indietro necessario perché anche Fim, Fiom, Uilm e Usb hanno annunciato di non volersi sedere al tavolo delle trattative senza un dietrofront di AmInvestCo sull’intenzione di fare “tabula rasa” con i diritti acquisiti negli anni di lavoro in fabbrica dai dipendenti Ilva. 
Il terzo e ultimo punto: la riduzione degli esuberi lasciando invariata la platea degli occupati (diecimila in tutto il gruppo dei quali 7.600 solo a Taranto) che traghetteranno nella nuova Ilva.
 
Come? Attraverso nuovi incentivi all’esodo e prepensionamenti che consentirebbero a meno di un migliaio di lavoratori sui 14mila attuali (si parla di circa 800 pensione) di lasciare anzitempo il lavoro. Si pensa anche alla possibilità di sfruttare i benefici pensionistici derivanti dall’esposizione all’amianto. Una possibilità che non riguarderebbe tanti lavoratori a Taranto vista l’età piuttosto bassa del personale della fabbrica tarantina: un massiccio turnover della fabbrica fu fatto infatti nei primi anni duemila durante la proprietà della famiglia Riva con l’assunzione di migliaia di giovani, quasi tutti intorno ai trent’anni di età. 
A lanciare la proposta dei prepensionamenti, anche mediante un’eventuale legge speciale era stato il segretario nazionale della Uilm, il tarantino Rocco Palombella. «È una buona cosa che il governo registri le condizioni per avviare un tavolo di confronto sul piano industriale di AmInvestCo tra l’azienda stessa ed i sindacati metalmeccanici» ha detto Palombella sulla riapertura del tavolo. 
«Si tratta - ha continuato il leader dei metalmeccanici Uil - di una prerogativa indispensabile per avviare una trattativa tra le parti che non è mai iniziata. Aspettiamo fiduciosi la convocazione da parte del dicastero dello Sviluppo per confrontarci con il management del gruppo che dovrà garantire la prospettiva dei siti Ilva in Italia. Noi ci siederemo a quel tavolo con un’esigenza caratterizzata da coerenza, determinazione e senso di responsabilità. Ma occorre ripartire da zero, per quanto concerne soprattutto i livelli occupazionali, retributivi, contrattuali» afferma il sindacalista della Uilm. 
«Questo significa che non esistono le cifre circolate finora relative agli esuberi, al taglio degli stipendi e alla negazione dei precedenti inquadramenti. Il negoziato non dovrà subire il peso di pregiudiziali e veti per giungere ad un risultato che tuteli i livelli occupazionali, quelli produttivi e l’azione di ambientalizzazione. Il sindacato metalmeccanico è in grado di garantire questo percorso attraverso un serio confronto», ha concluso il segretario nazionale.
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