«Scelte fallimentari: Vitali adesso si assuma le sue responsabilità»

«Scelte fallimentari: Vitali adesso si assuma le sue responsabilità»
di Michele MONTEMURRO
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Mercoledì 21 Marzo 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 22:18
È il giorno della resa dei conti in Forza Italia perché nel pomeriggio è in programma l’assemblea provinciale e ancora una volta nel “mirino” dei dirigenti del partito finisce il coordinatore regionale, il neo senatore francavillese Luigi Vitali. 
«In un partito normale, chi ha la responsabilità politica di guidarlo, di fronte al fallimento dei criteri adottati in Puglia per l’individuazione delle candidature nei collegi uninominali e plurinominali ha il dovere di trarne le conseguenze». La richiesta di dimissioni per Vitali arriva questa volta dall’ex consigliere regionale Pietro Lospinuso, di Ginosa dove il centrodestra ha sfiorato il 40% dei consensi, tra i più alti di Puglia, trainato da Forza Italia a circa il 27%, anche in questo caso tra le migliori performance di tutta la regione. L’altro ieri a scagliarsi contro il coordinatore regionale è stato invece quello cittadino Antonio Biella, che ha criticato le sue scelte e in particolare l’attività della deputata tarantina rieletta Vincenza Labriola.
«Le candidature - prosegue Lospinuso - non sono state espressione del territorio, né dunque sono state condivise dalla base e la conseguenza è sotto gli occhi di tutti: scelte bocciate sonoramente dall’elettorato. E ci ritroviamo pure alcuni parlamentari che non hanno feeling col territorio perché chi aveva la responsabilità di tutelare le esigenze dei pugliesi e dei tarantini non ha avuto la forza di poterlo fare, pertanto ne tragga le conseguenze». 
Di più l’ex consigliere regionale ginosino non aggiunge e rimanda l’analisi del voto all’assemblea provinciale in programma oggi alle 18,30 all’Hotel Park di Taranto alla presenza del coordinatore regionale Vitali, alla quale parteciperanno dirigenti e amministratori locali.
 
«L’analisi del voto - conclude Lospinuso - la farò nel luogo deputato a farla, cioè nell’assemblea provinciale del partito, però di fronte all’evidenza non si può far finta di non vedere».
La “maretta” contro Vitali che si sta sollevando da tempo nel Tarantino è come quella che in altre parti della regione si sta registrando in altre province pugliesi. L’ultima bordata in ordine di tempo, di quelle che fanno male, è arrivata ieri dal coordinatore provinciale azzurro di Lecce, Paride Mazzotta, che ritiene Vitali «unico responsabile della sconfitta di Forza Italia in Puglia», che aggiunge: «Non ci faremo intimorire dalle sue minacce di epurazione».
E a guidare la fronda pugliese contro l’attuale numero uno del partito di Berlusconi è anche la consigliera regionale di Torricella Francesca Franzoso, una delle prime assieme al suo collega tra i banchi di via Capruzzi Nino Marmo, ex assessore regionale alle Politiche agricole nella giunta-Fitto, ad evidenziare le responsabilità dell’attuale coordinatore regionale. Attorno alla Franzoso infatti, come è stato lo stesso Vitali a sottolinearlo («sta armando la fronda interna»), si stanno coagulando molti dirigenti e amministratori di partito che non hanno condiviso le candidature nei collegi uninominali e plurinominali, anche quelli che per spirito di partito hanno messo la croce nell’urna pur non condividendo i percorsi. 
Durante l’analisi del voto, anche il commissario provinciale Michele Di Fonzo ha contestato le scelte «catapultate dall’alto» nei listini plurinominali dove sono stati inseriti parlamentari che poco hanno a che fare col territorio. Lo stesso Vitali si è detto indirettamente d’accordo su questo punto, quando ha dichiarato sabato scorso di aver sostenuto e fatto firmare, ma invano, le candidature nei collegi plurinominali dello stesso Di Fonzo e del sindaco di Maruggio Alfredo Longo, che a quest’ora sarebbero stati eletti al posto di Boccardi e Vito.
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