Il Tar: «Basta emissioni o l'ex Ilva dovrà chiudere». Esulta il Comune. Arcelor Mittal annuncia ricorso in appello

L'acciaieria di Taranto
L'acciaieria di Taranto
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Sabato 13 Febbraio 2021, 14:54 - Ultimo aggiornamento: 18:02

Il Tar di Lecce, prima sezione, si è pronunciato sull’ordinanza del Comune di Taranto sulle emissioni inquinanti di ArcelorMittal e stabilisce 60 giorni dalla pubblicazione della sentenza, avvenuta oggi, perché gli impianti siderurgici siano spenti.  

Il tribunale amministrativo regionale ha respinto i ricorsi contro il provvedimento comunale.

L’ordinanza del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, diversi mesi fa aveva infatti disposto che ArcelorMittal Italia e Ilva in amministrazione straordinaria individuassero entro 30 giorni dalla stessa ordinanza le fonti inquinanti del siderurgico rimuovendole. La stessa ordinanza stabiliva che, in difetto di adempimento, gestore e proprietario avrebbero dovuto spegnere gli impianti.

Il Tar Lecce ha stabilito che “il termine assegnato nella misura di giorni 60 (sessanta) per il completamento delle operazioni di spegnimento dell’area a caldo, nei termini e nei modi esattamente indicati nella stessa ordinanza sindacale impugnata, deve ritenersi decorrere ex novo dalla data di pubblicazione della presente sentenza, in quanto medio tempore sospeso per effetto della sospensione cautelare dell’efficacia del provvedimento contingibile e urgente”.

Per il Tar di Lecce, “deve pertanto ritenersi pienamente sussistente la situazione di grave pericolo per la salute dei cittadini, connessa dal probabile rischio di ripetizione di fenomeni emissivi in qualche modo fuori controllo e sempre più frequenti, forse anche in ragione della vetustà degli impianti tecnologici di produzione”. 

Intanto, nel pomeriggio il sindaco Melucci ha convocato una conferenza stampa alla quale ha partecipato, in videoconferenza, anche il presidente della Regione Michele Emiliano: «Io e il sindaco di Taranto speriamo in una immediata convocazione da parte del presidente del Consiglio, Mario Draghi» ha detto il governatore. «La vicenda Ilva - ha continuato - è il test più rilevante che si possa fare di questo governo, della sua volontà di fare ciò che dice di voler fare».

«Oggi, con questa sentenza, si spezza ogni ricatto, cade il tabù che la salute sia uguale al lavoro e cadono anche tante menzogne raccontate in questi anni.

Io credo che Taranto oggi si è liberata definitivamente. Da oggi nulla sarà più come prima, non torneremo indietro», ha poi aggiunto  Melucci. 

Oltre al commento sulla decisione del Tar Lecce da parte degli amministratori locali, immediata è arrivata anche la reazione dell'azienda:  «In relazione alla sentenza emessa dal Tar di Lecce sulla chiusura dell'area a caldo dello stabilimento siderurgico di Taranto in ottemperanza a una ordinanza del febbraio 2020 del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, ArcelorMittal Italia comunica che promuoverà immediatamente appello presso il Consiglio di Stato».

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