Ex Ilva, arrivano le termocamere. Chiesti i test rapidi per i lavoratori

Ex Ilva, arrivano le termocamere. Chiesti i test rapidi per i lavoratori
di Alessio PIGNATELLI
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Mercoledì 8 Aprile 2020, 09:47
Ingressi giornalieri degli operai sotto controllo e al di sotto della soglia massima concordata. E poi, oltre all'arrivo di migliaia di mascherine di diverso tipo, anche alcune novità: come anticipato su queste pagine, si procederà alla rilevazione della temperatura tramite termocamere automatizzate che sostituiranno gli uomini con il termoscanner mentre è allo studio un monitoraggio tramite rapid test con prelievo sanguigno. Questo l'esito dell'incontro tenutosi ieri tra ArcelorMittal e organizzazioni sindacali.

Una riunione necessaria in seguito alle ultime novità derivanti dal decreto prefettizio e dalla successiva comunicazione dello stesso prefetto Martino che ha definitivamente aperto alla commercializzazione dei prodotti finiti. I rappresentanti di Fim, Fiom, Uilm e Usb hanno chiesto approfondimenti rispetto all'attuale assetto di marcia dello stabilimento e al numero di lavoratori presente all'interno della fabbrica tra diretti e di appalto.

È tornato in marcia Treno nastri 2 dopo tre giorni di fermata temporanea e attualmente gli altri impianti attivi sono i due altiforni Afo 1 e Afo4 e l'acciaieria 2. In riferimento al numero del personale presente in stabilimento, si registra una media che si attesta al di sotto delle 3.200 presenze giornaliere per i diretti: nello specifico, la media dal 30 marzo al 3 aprile è stata di 3.180 ingressi. Ieri mattina, solo per il primo turno, sono entrati 1.788 lavoratori. Per quanto concerne il mondo degli appalti, la media giornaliera è di circa 1.600. Lunedì, per esempio, sono entrati 1.591 lavoratori. Inoltre, gli assenti a oggi per malattia sono 419 rispetto ai 650 della settimana scorsa.

Per quanto riguarda i dispositivi di sicurezza, in particolar modo le mascherine, l'azienda ha fornito i seguenti dati: a marzo sono state distribuite 2.800 mascherine Abek ffp3 già in utilizzo dai lavoratori. Per questo mese, ne sono state ordinate altre 1.300 di cui la metà è stata già consegnata e sono in arrivo ulteriori 6mila pezzi.

Per quanto concerne le altre tipologie di mascherine, 50mila ffp1 sono in giacenza e infine 150mila tra ffp2 e chirurgiche sono state ordinate.
Sulla rilevazione della temperatura corporea, ArcelorMittal ha comunicato che, entro una decina di giorni, saranno disponibili presso tutte le portinerie le termocamere che andranno a sostituire gli attuali termoscanner. Attualmente, il sistema automatizzato che consente di non coinvolgere personale nella procedura è attivo presso le portinerie dei Tubifici. Sarà quindi esteso anche agli altri ingressi dello stabilimento siderurgico.

Fim, Fiom, Uilm e Usb hanno chiesto poi alla multinazionale la disponibilità a verificare ulteriori misure di prevenzione da contagio Covid-19 attraverso l'utilizzo di un rapid test. Nei prossimi giorni, su questo specifico tema, ci sarà un focus con la Direzione aziendale per capire le eventuali modalità anche perché occorre attendere il via libera della autorità sanitarie e istituzionali per questa tipologia di monitoraggio. L'idea è di un test che possa stabilire se la persona in questione ha sviluppato degli anticorpi al virus tramite prelievo sanguigno, segnale quindi di una possibile acquisizione di immunità. Ma, come i dibattiti scientifici a livello nazionale dimostrano, bisogna capire bene come e quale test utilizzare.

«Abbiamo ribadito la necessità di rafforzare il servizio di pulizia degli spogliatoi, pulpiti, refettori e mense su tre turni - hanno spiegato nella nota congiunta Fim, Fiom, Uilm e Usb - in quanto riscontriamo a tutt'oggi alcune anomalie segnalate anche dai rappresentanti sindacali unitari e le rappresentanze dei lavoratori per la sicurezza. Inoltre, hanno concluso le organizzazioni sindacali, hanno sollecitato l'azienda a verificare eventuali ritardi e/o anomalie nei pagamenti per le aziende di appalto per evitare le solite strumentalizzazioni da parte di Confindustria sui possibili ritardi degli stipendi dei lavoratori di appalto».
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