Ex Albini, Motion Italia conferma l'investimento da trenta milioni di euro

Una vecchia protesta dei lavoratori
Una vecchia protesta dei lavoratori
di Domenico PALMIOTTI
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Venerdì 12 Agosto 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 13:53

Motion Italia conferma l’interesse ad investire a Mottola, in provincia di Taranto rilevando, per un’operazione di riconversione industriale, lo stabilimento che Albini ha fermato da tempo per la crisi del mercato tessile. Ieri, in Regione c’é stato un incontro in sede di task force Lavoro. Erano presenti sia Motion Italia che Albini. 

Il confronto

«Il negoziato tra le due aziende va avanti. Motion Italia - spiega Francesco Bardinella che guida i tessili Cgil - ha illustrato per sommi capi i tempi di avvio delle attività una volta venuta in possesso del sito (4/5 mesi per revamping e circa un anno per realizzare il nuovo capannone), nonché quelli di riassorbimento totale dei lavoratori (circa 13 mesi)». Gli addetti sono un centinaio e si trovano in cassa integrazione. «Abbiamo sottolineato l’importanza di avere risposte certe in tempi brevi - rileva Bardinella - visto che a dicembre finisce cassa integrazione, e di entrare nel merito del piano industriale a partire da formazione, criteri di scelta dei lavoratori e cronoprogramma avvio produzione e rientro del personale. Il tavolo è stato aggiornato al 5 settembre». 

Il piano 

Uil Taranto, Uil Puglia e Uiltec dichiarano che Motion Italia «ha presentato in prima bozza il progetto industriale di revamping del sito produttivo di Mottola». Confermati per le sigle sindacali i 30 milioni di investimento. Annunciata la costruzione di un nuovo capannone di 5000 metri quadri in circa un anno per la fase di ampliamento. «Come Uil Taranto, Uil Puglia e Uiltec - dichiara Piero Pallini, cordinatore Uil Taranto - riteniamo che l’incontro ha rappresentato sicuramente un ulteriore passo in avanti dopo il vertice del 18 maggio a Mottola, in occasione della visita del viceministro Todde. Abbiamo inoltre fatto presente - sostiene Pallini - che i tempi non sono certo una variabile trascurabile e che necessita dunque avviare quanto prima anche la riqualificazione del personale attualmente in cassa». 
Per le tre sigle Uil, «vi é adesso la necessità, per quanto ci riguarda, di convergere rapidamente verso un accordo di programma che tenga il nuovo progetto industriale in un contesto di formalità e merito per coinvolgere tutti i soggetti in campo verso la realizzazione del nuovo progetto Motion Italia». 
«Necessita fare in fretta e bene - si rileva da parte della Uil - per dare il chiaro segnale di rilancio del sito produttivo di Mottola, intercettando un’opportunità per il territorio e facendo leva di contrasto alle delocalizzazioni. Non in ultimo, tutti i soggetti presenti al tavolo dovranno continuare a cooperare con la massima sinergia per la completa salvaguardia occupazionale delle 110 famiglie della ex Albini, stremate da questo calvario».
All’incontro di ieri si é giunti dopo la presa di posizione sindacale di fine luglio verso la Regione e l’azienda. Il 12 luglio doveva infatti esserci un vertice a Bari ma il giorno prima sia Albini che Motion Italia chiesero il rinvio a nuova data. E così i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil dissero che dopo un avvio che sembrava promettente, era tornata in stallo la possibilità di reindustrializzare con una nuova attività la Tessitura di Mottola che il gruppo lombardo Albini ha dismesso mettendo la società in liquidazione. Per la riconversione del sito, mesi addietro si è fatta avanti l’azienda Motion Italia che ha proposto un piano di circa 30 milioni di euro di investimenti. La società ha chiesto di accedere ai contratti di sviluppo del Mise, nel frattempo rifinanziati con 3,1 miliardi dal Pnrr, ed ha promesso di riassorbire il personale: attualmente in cassa integrazione Col riposizionamento, lo stabilimento passerebbe dalla produzione di tessuto per camiceria di alta gamma (Albini) ad attività di assemblaggio, verniciatura, produzione di reti di letto e materassi come primo step (Motion Italia). La seconda fase, sempre a cura di Motion Italia, vedrebbe poi visto l’ampliamento dello stabilimento e l’installazione di macchine stampatrici per produrre componenti metallici per la regolazione di poltrone e divani e materassi. Nella lettera di fine luglio, i sindacati dei tessili Filctem Cgil (Francesco Bardinella), Femca Cisl (Marcello De Marco) e Uiltec Uil (Amedeo Guerriero) scrissero: «Non avendo ad oggi ricevuto ulteriori aggiornamenti sul negoziato in corso e con l’avvicinarsi della scadenza degli ammortizzatori sociali» sindacati e rsu «chiedono la convocazione di un incontro». 
La lettera fu inviata anche a Mise, presidenza della giunta regionale e assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci.

Prima dell’invio della lettera c’é stata anche un’assemblea dei lavoratori nella quale emerse molta preoccupazione sia perché a dicembre termina la copertura della cassa integrazione, sia perché la crisi di Governo rende tutto più incerto e problematico. Ieri poi la ripresa del confronto e la conferma che Motion Italia è interessato ad investire

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