Taranto e magistratura in lutto per la morte di Franco Sebastio, ex procuratore capo di Taranto e magistrato simbolo della lotta all'inquinamento industrale e della difesa dell'ambiente. Fu lui a dare avvio all'inchiesta sull'Ilva gestita dai Riva chiamata 'Ambiente Svenduto'. Il magistrato in pensione si è spento all'età di 80 anni. La notizia si è sparsa subito in città. Sebastio da domenica sera era ricoverato all'ospedale Nord. Poche ore fa la notizia della sua morte.
La carriera
Sebastio, tarantino di nascita, ha cominciato la sua carriera da cancelliere a vent'anni.
Nel 2017 fu candidato sindaco per una lista civica e fu poi nominato dal primo cittadino Rinaldo Melucci assessore alla Cultura e alla Legalità. Oltre alle numerose indagini sull'inquinamento, portò avanti una delle prime inchieste per mobbing in relazione al trasferimento di lavoratori del Siderurgico «indesiderati» nella palazzina Laf e si occupò anche del caso dell'omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana uccisa e buttata in un pozzo il 26 agosto del 2010.
Il cordoglio di Emiliano
«Taranto e la Puglia - scrive in una nota il presidente della Regione, Michele Emiliano - hanno perso un uomo straordinario, competente, coraggioso e dotato di una grande umanità. Le sue inchieste, nel corso di una lunga e luminosa carriera, hanno restituito verità e giustizia seguendo per anni il dramma dell'inquinamento ambientale determinato dall'Ilva a Taranto ed altre importanti inchieste. Franco Sebastio era una figura di riferimento dell'intera società tarantina e pugliese e ci mancherà tanto. Alla famiglia, ai colleghi e a tutti coloro che gli vogliono bene va il cordoglio della Regione Puglia e quello mio personale».