Donna muore il giorno prima delle dimissioni, 17 medici indagati

Donna muore il giorno prima delle dimissioni, 17 medici indagati
di Nazareno DINOI
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Venerdì 29 Luglio 2022, 20:35 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 22:35

La Procura della Repubblica di Taranto ha aperto un'inchiesta su un caso di presunta malasanità avvenuto nell’ospedale Santissima Annunziata dove una donna di 51 anni è morta per cause al momento sconosciute. Il pm titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Marco Colascilla Narducci, ha individuato 17 medici di varie specialità, tutti in servizio in diversi reparti, che a vario titolo devono rispondere di lesioni personali e omicidio colposo. I 17 professionisti hanno già ricevuto gli avvisi di garanzia, un atto dovuto per permettere loro di organizzare una difesa e nominare un proprio consulente tecnico. 

L'autopsia

Ieri mattina, negli uffici della Procura ionica, il pubblico ministero ha affidato incarico per l’autopsia ai due consulenti tecnici, il medico legale Davide Ferorelli di Bari e lo specialista in chirurgia generale del Policlinico, Antonio Margari, che nello stesso pomeriggio di ieri hanno eseguito l’esame riservandosi di depositare l’esito entro i 90 giorni canonici.  Nel frattempo la pubblica accusa e il collegio difensivo, ognuno nei rispettivi ruoli, cercheranno di mettere ordine ai fatti per dare una lettura quanto più chiara possibile alla tristissima vicenda.

I fatti

La cinquantunenne, residente in un comune della provincia di Taranto, si era ricoverata nel reparto di ginecologia del Ss. Annunziata per essere sottoposta ad un intervento programmato di isterectomia. L’operazione, eseguita in laparoscopia, era andata bene e il decorso, a quanto pare, non aveva fatto registrare niente di anomalo. Tant’è che i medici che l’avevano avuta in cura e che l’avevano operata, avevano deciso di dimetterla lo scorso 20 luglio. Il 19 sera, le cose sono precipitate perché la donna ha cominciato a sanguinare dalla bocca. Nel reparto sono scattate le procedure d’urgenza previste e la signora è stata sottoposta a controlli ed esami gastroscopici che non sono serviti a risalire alla causa del sanguinamento e tantomeno a fermare l’emorragia che ben presto ha provocato uno stato di coma. Trasferita in rianimazione, la cinquantunenne ha superato solo la notte del 19 perché il giorno in cui avrebbe dovuto lasciare l’ospedale, è deceduta. I familiari, ottenuto il permesso dalla struttura, hanno portato a casa la salma ed hanno fatto i funerali ma il giorno dopo, prima della sepoltura, hanno depositato una querela alla Procura della Repubblica ottenendo così il sequestro delle cartelle e della stessa salma che dal cimitero è stata nuovamente portata nella camera mortuaria del Santissima Annunziata a disposizione della magistratura. 
I medici indagati sono quelli che si sono occupati della signora nel periodo del ricovero.

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