Licenziata a due giorni dal Natale: una giornata di sciopero dei dipendenti della Nial Mail a difesa della collega

Annunciato sciopero dell'Usb di Taranto per il 28 gennaio
Annunciato sciopero dell'Usb di Taranto per il 28 gennaio
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Domenica 23 Gennaio 2022, 12:33

Licenziata due giorni prima di Natale. Per l'Usb di Taranto si tratta di un provvedimento fondato «su un'inesistente segnalazione di lamentele circa il suo operato da parte del comando della Polizia Municipale di Taranto, in qualità di committente della Nial Mail» e per questo i sindacati annunciano per il 28 gennaio prossimo uno sciopero dei lavoratori della Nial Mail, società di recapito della corrispondenza che opera per conto di Poste Italiane, Comune, Tribunale, Asl e altri enti pubblici, e un ricorso al Tribunale.

Il licenziamento della dipendente

Si tratta di una lavoratrice che ha prestato la propria attività per oltre dieci anni e che, quando ha deciso di iscriversi all'Unione sindacale di base insieme ad altri colleghi, è diventata destinataria prima di una sospensione cautelare e poi di una lettera di licenziamento.

Il provvedimento, sostiene l'Unione sindacale di base, è fondato «su un'inesistente segnalazione di lamentele circa il suo operato da parte del comando della Polizia Municipale di Taranto, in qualità di committente della Nial Mail».

Il Comune di Taranto, aggiunge il sindacato, «sta procedendo con le verifiche e i controlli nei confronti della Nial Mail (società che fornisce all'Ente cittadino il servizio di notifica delle sanzioni amministrative e degli atti giudiziari), avviati in seguito alla lunga mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori che da mesi rivendicano giuste condizioni di lavoro, il rispetto delle leggi e dei contratti e contestano il licenziamento pretestuoso della collega, la cui sola colpa è quella di aver aderito all'Usb e richiesto giustizia per sé e per gli altri».

L'interessamento «del commissario prefettizio Vincenzo Cardellicchio e della struttura commissariale - conclude l'Usb - lasciano ben sperare in una svolta positiva nel breve termine in grado di ristabilire condizioni di rispetto della dignità e dei diritti dei lavoratori e la salvaguardia delle ingenti risorse pubbliche impegnate negli appalti in questione. Intanto prosegue la mobilitazione».

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