«Falsi i corsi di corsi di formazione»: sequestrati beni per 125mila euro

«Falsi i corsi di corsi di formazione»: sequestrati beni per 125mila euro
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Mercoledì 13 Dicembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 23:05
Gli uomini della guardia di finanza hanno proceduto al sequestro di beni per 125mila euro per il reato di truffa aggravata ai danni della comunità europea e della Regione Puglia.
Sono stati i militari della Tenenza di Castellaneta ad eseguire un decreto di sequestro preventivo “per equivalente” (ex articolo 321 codice di rito) di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie che, nel cvaso specifico, è stato pari ad un ammontare complessivo di 125mila euro.
Il sequestro è scattato nei confronti delle rappresentanti legali di un istituto operante nel settore della formazione professionale e di una società esercente attività di prestazione di servizi in genere, entrambi aventi sede a Castellaneta.
Il provvedimento cautelare, che è stato emesso dal gip del Tribunale di Taranto dottoressa Paola Rosalia Incalza, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale dottor Enrico Bruschi, costituisce il risultato di indagini eseguite negli ultimi mesi dal Reparto della guardia di finanza.
All’esito delle indagini sarebbe stata accertata una truffa aggravata ai danni della Comunità Europea e della Regione Puglia connessa allo svolgimento di corsi di istruzione.
In particolare, è stato accertato che nel periodo 2012-2015, l’istituto di formazione ha posto in essere taluni comportamenti illeciti, quali l’apposizione di firme false di personale corsista sui registri di presenza giornaliera, l’invio di documenti falsi all’Ente Regione Puglia (tra cui copie di assegni riportanti somme spettanti ai corsisti a titolo di indennità di frequenza, in realtà mai percepite dai medesimi e versate sui conti correnti dell’istituto), dichiarazione di costi nettamente superiori a quelli di mercato per l’affitto dei locali ed il noleggio di attrezzature.
 
Alla luce degli accertamenti svolti e delle risultanze dell’attività di indagine, la rappresentante legale dell’istituto di formazione è stata denunziata alla magistratura competente per i reati di “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche” e “falsità ideologica commessa in atti pubblici”, mentre la rappresentante legale della società di servizi, che ha ceduto in fitto i locali e le attrezzature all’istituto, è stata denunciata per il concorso nel reato di “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”.
Nel caso specifico, secondo quanto evidenziato dalle fiamme gialle in un comunicato, il provvedimento di sequestro ha riguardato beni mobili ed immobili, nonché disponibilità finanziarie che erano state depositate su conti correnti bancari.
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