Vertice a Palazzo di città tra Melucci, Mazzarano e Lopane: «Segreteria Pd da azzerare»

Vertice a Palazzo di città tra Melucci, Mazzarano e Lopane: «Segreteria Pd da azzerare»
di Michele MONTEMURRO
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Domenica 14 Gennaio 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 12:24
Per una campagna elettorale unitaria, non vanno riconfermate le candidature uscenti e bisogna azzerare i vertici del Partito democratico. Tradotto dal politichese significa non ricandidare per la quarta volta di fila il deputato uscente Ludovico Vico e far dimettere Giampiero Mancarelli dalla carica di segretario provinciale del Pd dopo le dimissioni del presidente provinciale Walter Musillo e la fuoriuscita dal partito di ben tre consiglieri comunali del capoluogo. La proposta è dei “fedelissimi” del governatore Michele Emiliano in provincia di Taranto. 
Un vertice a tre, per tracciare le linee guida dell’immediato futuro. Venerdì mattina a Palazzo di Città hanno bussato al portone del sindaco Rinaldo Melucci l’assessore regionale Michele Mazzarano e il sindaco di Laterza Gianfranco Lopane. Il primo cittadino del capoluogo non si è tirato indietro rispetto alla sfida di proporre nel collegio della Camera di Taranto città un rappresentante dell’amministrazione comunale, e in lizza sono in tre: il capogruppo Gianni Azzaro, il presidente del Consiglio comunale Lucio Lonoce e il consigliere di Fronte Dem Massimiliano Stellato. L’incontro si è concluso con un comunicato stampa inviato venerdì pomeriggio da Lopane al termine della riunione, ma con contenuti parziali rispetto alle decisioni prese.
Fronte Dem, la “corrente” del presidente della Regione, nel Tarantino è unita, a differenza invece del gruppo che qualche mese fa ha eletto Mancarelli alla guida del partito, che ora sembra sgretolarsi. Dopo l’uscita di scena di Musillo e di tre consiglieri la posizione dell’attuale segretario provinciale del Pd si è indubbiamente indebolita, essendo stato supportato da quei personaggi che oggi non fanno più parte del partito. Al fianco di Mancarelli è rimasto Vico, in attesa di vedere le mosse del consigliere regionale martinese Donato Pentassuglia, che nella partita per le elezioni politiche è quello che rischia più di tutti essendo candidato “in pectore” nel collegio che va da Ginosa a Grottaglie passando per la sua Martina Franca, come pure per Massafra (roccaforte di Mazzarano) e Laterza (dove è sindaco Lopane).
 
In queste ore il ruolo di Pentassuglia è fondamentale, perché se non dovesse riuscire nella difficilissima impresa di riportare la pace nel partito, si troverebbe costretto o ad avallare la richiesta di commissariamento della segreteria provinciale avanzata da Fronte Dem ai vertici regionali e nazionali del partito o, diversamente, a difendere l’elezione di Mancarelli e l’eventuale riconferma di Vico.
Ieri mattina, intanto, si è tenuta una conferenza stampa nell’aula consiliare di Palazzo di Città per annunciare l’ingresso nel gruppo consiliare del Pd del consigliere comunale Emidio Albani, unico eletto nella lista civica Che sia primavera che ha sostenuto sin dal primo turno la candidatura di Rinaldo Melucci. Per il neo consigliere comunale del Pd si tratta anche di una piccola rinuncia perché con questo passaggio perderà il privilegio di far parte di tutte le commissioni consiliari. «Il Pd - ha spiegato Albani -, a differenza della lista civica dove ho militato in questi mesi, è un partito strutturato ed organizzato. La mia scelta non è stata maturata per compensare i numeri e ristabilire la forza in Consiglio alla luce di migrazioni di alcuni consiglieri, men che meno non voglio essere un ingrediente per il rimpasto. Sono consapevole che rinuncio allo status di capogruppo, ma lo faccio assicurando come sempre lealtà e serietà».
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