Via libera alle commissioni, ma non senza polemiche

Via libera alle commissioni, ma non senza polemiche
di Paola CASELLA
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Giovedì 10 Agosto 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 16:39
Con ventuno voti a favore ed otto astenuti il consiglio comunale ieri mattina ha approvato la costituzione delle commissioni consiliari. 
Hanno scelto la via dell’astensione non solo i consiglieri di opposizione Antonio Cannone (Taranto nel cuore), Vincenzo Fornaro (Taranto Respira), Massimo Battista e Francesco Nevoli (Movimento 5Stelle), ma anche quelli di maggioranza Piero Bitetti (Taranto Futuro Prossimo), Gianni Cataldino e Gina Lupo (Taranto Bene Comune) e Michele De Martino (Partito democratico). La posizione espressa dai quattro esponenti della maggioranza è la chiara manifestazione di un primo cedimento tra le forze di governo, verificatosi a seguito di scelte del sindaco, soprattutto per la formazione della giunta, che non hanno incontrato la condivisione di tutti. Il malumore del gruppo che fa riferimento a Bitetti era già emerso nei giorni scorsi con la richiesta di azzeramento dell’esecutivo, mentre il disappunto di De Martino, presidente uscente della commissione Affari generali, si è manifestato durante i lavori dell’aula di ieri. A prendere il posto di De Martino sarà ora la sua giovane collega di partito Federica Simili, mentre Floriana De Gennaro (La Scelta) svolgerà il ruolo di vice. Secco e diretto il messaggio indirizzato dal consigliere al Pd nel suo intervento in aula: «C’è stata una sottovalutazione delle competenze e dell’esperienza per rispendere a logiche politiche». Per De Martino, tuttavia, si apre adesso la possibilità di ricevere una delega extra giunta, probabilmente alla Polizia municipale o in alternativa all’Istruzione. 
È stato proprio il sindaco Rinaldo Melucci, in apertura di seduta, a sottolineare l’importanza del lavoro svolto in passato dal consigliere, annunciando che «l’Amministrazione troverà certamente il modo per valorizzare le sue competenze e la sua esperienza». 
 
La presidenza della commissione Attività produttive è stata assegnata, invece, a Floriana De Gennaro (Emidio Albani di Che sia primavera è il vice presidente). Come nelle previsioni, Dante Capriulo (Per Diamoci del noi) sarà a capo della commissione Bilancio, mentre il vice presidente è Vincenzo Di Gregorio (Pd).
Quest’ultimo ha ottenuto, invece, la presidenza della commissione Assetto del territorio e Capriulo è il suo vice. Patrizia Mignolo (Psi) e Carmen Galluzzo (Pd) sono rispettivamente presidente e vice presidente della commissione Servizi. Alla guida della commissione Ecologia ed Ambiente c’è Cataldo Fuggetti (Pd), mentre Salvatore Brisci (Centristi) è il vice presidente. Come sempre la presidenza della commissione Garanzia e Controllo è appannaggio dell’opposizione. Stavolta a guidarla è Marco Nilo (Lista Baldassari), mentre il ruolo di vice presidente è toccato a Federica Simili (Pd). Il consiglio ha poi approvato la nomina della commissione comunale per la formazione degli elenchi dei Giudici popolari. Essa è formata dal sindaco e dai consiglieri Gina Lupo e Francesco Nevoli. In apertura dei lavori c’è stata la surroga di Franco Sebastio (Mutavento) che è stato nominato assessore (Legalità, Attuazione del Programma e Cultura).
Al suo posto è entrata in consiglio Carmen Casula. Nell’aula consiliare, nello spazio riservato al pubblico, ieri mattina c’erano anche i lavoratori addetti alla raccolta differenziata nell’impianto di selezione “Pasquinelli” di Taranto, che con urla, cartelli e striscioni hanno manifestato tutta la loro preoccupazione per un futuro occupazionale incerto. Il loro contratto sta, infatti, per scadere e temono che non venga rinnovato. Melucci, in apertura della seduta consiliare, ha rivolto loro il proprio saluto, sottolineando che «mentre qualcuno è ancora in campagna elettorale, questa Amministrazione è al lavoro per analizzare le varie vertenze e per capire come risolvere le varie questioni in maniera definitiva, per evitare di ritrovarci in futuro di fronte agli stessi problemi». 
Il sindaco non ha nascosto poi la difficoltà dell’impegno che ciascun consigliere sarà chiamato a svolgere in tal senso: «Questo è un consiglio comunale costituente. Lo definisco così perché ha dinanzi a sé scelte fondamentali ed impopolari e non certamente adatte a coltivare facile consenso elettorale».
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