Franchitto lascia l’incarico. Giunta, in arrivo novità

Franchitto lascia l’incarico. Giunta, in arrivo novità
di Michele MONTEMURRO
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Martedì 9 Gennaio 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 12:50
È solo questione di ore: l’assessore comunale agli Affari generali e alle Risorse umane Anna Maria Franchitto è la prima ad uscire dalla giunta Melucci dopo sei mesi dall’insediamento. La decisione è stata concordata già da tempo tra la diretta interessata e il sindaco, che a breve dovrebbe firmare il provvedimento ed avocare a sé ad interim le deleghe dell’assessore uscente, in attesa quindi di individuare un nuovo componente dell’esecutivo (probabilmente donna per effetto della parità di genere in giunta), che non sarà nominato nell’immediato. 
L’accelerata c’è stata negli ultimi giorni, come oramai è confermato dai saluti e dai titoli di coda che appaiono nei rispettivi uffici comunali. Segnali, in questa direzione, ci sono già stati ieri quando il sindaco (come riferiamo in un altro articolo, ndc) ha annunciato il rimpasto e l’azzeramento delle deleghe che aveva assegnato il 23 agosto scorso ad alcuni consiglieri comunali di maggioranza.
La Franchitto a suo tempo ha deciso di accettare l’incarico solo per avviare ed impostare la Macrostruttura organizzativa di Palazzo di Città, avendone profonda conoscenza in quanto fino a qualche tempo prima aveva svolto le funzioni di segretario generale prima di andare in pensione. Un incarico assessorile, dunque, che la Franchitto ha accettato per puro spirito di servizio, come si dice in queste circostanze, e che, non a caso, termina formalmente nel tempo in cui a Palazzo di Città si è insediato il nuovo direttore generale Ciro Imperio, anche se quest’ultimo a quanto pare stava già offrendo il suo contributo alla causa amministrativa, aiutando il primo cittadino ad affrontare alcune questioni spinose, su tutte la procedura di uscita dal dissesto finanziario.
La Macrostruttura organizzativa del Comune di Taranto, come si evince dal sito internet dell’ente, è stata articolata su quattro assi: il sindaco e il suo staff, il segretario generale e la struttura a suo supporto, l’avvocatura comunale e le direzioni dell’ente. 
 
«L’avvocatura comunale - si legge sul sito -, composta da dipendenti dell’ente in possesso del profilo professionale di avvocato, è una struttura autonoma rispetto all’apparato amministrativo, con sostanziale estraneità allo stesso e con esclusione di ogni attività di gestione. L’avvocatura è preposta, in posizione di indipendenza, al compito di svolgere, nell’interesse dell’ente, la sola attività professionale nel rispetto del principio dell’esclusività della funzione legale. Per tali ragioni l’avvocatura è collocata all’esclusiva dipendenza del sindaco (o da suo delegato). La gestione amministrativa dell’avvocatura (ivi compresa quella di cui al comma 3 dell’art.22 dello Statuto) è attribuita al dirigente della direzione Affari generali ed istituzionali che assicura, per detta struttura, il necessario supporto nell’ambito delle risorse allo stesso assegnate». 
Poi, dunque, ci sono le direzioni dell’ente suddivise in dodici settori: 1ª Direzione Affari Generali ed Istituzionali – Gabinetto Sindaco, 2ª Direzione Risorse Umane - Demografia, 3ª Direzione Programmazione Economico Finanziaria, 4ª Direzione Tributi - Controllo Partecipate - Sistemi Informatici , 5ª Direzione Polizia Municipale e Protezione Civile, 6ª Direzione Servizi Sociali – Politiche Giovanili, 7ª Direzione Pubblica Istruzione - Cultura - Sport e Spettacolo, 8ª Direzione Sviluppo Economico e Produttivo, 9ª Direzione Pianificazione Urbanistica - Edilità, 10ª Direzione Lavori Pubblici, 11ª Direzione Patrimonio, 12ª Direzione Ambiente-Salute e Qualità della Vita.
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