Il cardinale Bassetti a chiusura della Settimana Sociale: «Taranto il simbolo del cambiamento»

Il cardinale Bassetti a chiusura della Settimana Sociale: «Taranto il simbolo del cambiamento»
di Alessandra MACCHITELLA
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Lunedì 25 Ottobre 2021, 13:44 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 11:11

La Concattedrale si specchia nelle vasche colme di acqua, fiori e speranza. È una delle immagini che si trasmettono negli occhi dei fedeli, dei tarantini e di chi ieri ha seguito la messa in diretta su Rai1 per la celebrazione del cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Si è conclusa la 49ª Settimana Sociale dei cattolici italiani a Taranto, che per quattro giorni ha riunito oltre 700 delegate e delegati provenienti da tutta Italia da 208 diocesi insieme ad un centinaio di Vescovi, sacerdoti e religiosi, laici, rappresentanti delle istituzioni, del mondo della politica e della cultura, per riflettere sul tema Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso.

Le parole del cardinale alla città ionica


«Taranto, la bellissima città dove si è celebrata la 49esima Settimana Sociale - ha ricordato il Cardinale Bassetti - è una delle tante città del mondo mediterraneo dalla quale si alzano ancora le grida di uomini e donne che chiedono aiuto. Abbiamo voluto che questo evento così importante per la chiesa e per la società italiana si tenesse nella città dei Due mari perché qui si tocca con mano quanto sia difficile scegliere tra salute e lavoro. Questa splendida città e la nostra società soffrono di crisi ambientale e sociale, sono due crisi strettamente legate tra loro, come dice Papa Francesco tutto è in relazione. Le decisioni che prendiamo oggi avranno conseguenze vitali per questa generazione e per quelle future».


La Settimana Sociale di Taranto non è stata «un convegno, ma una piattaforma di partenza per dare speranza e avviare dei processi, questo abbiamo cercato di fare in questi giorni», ha sottolineato il Cardinale Bassetti evidenziando quanto sia decisivo «l'apporto dei cattolici per affrontare le crisi» e in particolare il contributo dei giovani che «possono aiutare il mondo a rimettere la fraternità al centro dell'economia».

Proprio a loro, che a Taranto hanno lanciato e firmato il Manifesto dell'Alleanza, il presidente della Cei ha chiesto di «sognare e costruire, con l'aiuto di Dio, una Chiesa gioiosa, perché umile e disinteressata».

L'impegno per guardare al futuro 


Da Taranto riparte un impegno fattivo per coniugare ambiente, lavoro e sviluppo, a cominciare dalle «buone pratiche già esistenti sui territori e con la volontà di camminare insieme, nella consapevolezza che come ha dichiarato monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente del Comitato scientifico e organizzatore «il cambiamento non avviene solo dall'alto, ma è fondamentale il concorso della nostra conversione negli stili di vita come singoli cittadini e come comunità».


La Concattedrale di Gio Ponti e il Palamazzola sono stati i principali luoghi in cui si sono svolte le quattro giornate dove è emerso che è necessario costruire comunità energetiche, diventare una società carbon free e premiare le aziende capaci di intrecciare valore economico, dignità del lavoro e sostenibilità ambientale, promuovere e utilizzare prodotti caporalato free, creare alleanze intergenerazionali e con la società civile.


«Taranto rimane una realtà graffiante ha affermato monsignor Santoro - che ci costringe ad essere sentinelle, che immette dentro di noi un'inquietudine, una scomodità perché veniamo sospinti verso l'incudine e il martello della scelta fra salute e lavoro, con il racconto ingeneroso del profitto che decide sulla salute, sulla vita dei tarantini. Abbiamo ascoltato in questa Settimana ministri del Governo italiano ed europeo, sindacalisti, tecnici, economisti, ambientalisti. Siamo ancora più convinti che non è procrastinabile un profondo cambiamento di rotta per una vera transizione ecologica e che non metta più il profitto e l'acciaio innanzi alla salute perché come abbiamo ascoltato: tutto l'acciaio del mondo non vale quanto la vita di un solo bambino. La presenza della Chiesa Italiana dice tutta la vicinanza della Chiesa a Taranto ma che situazioni come quella tarantina sono presenti in varia forma, anche se con proporzioni e situazioni differenti, in tutto il Paese e nel Pianeta».
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