Aggredì e picchiò l'autista di un bus dell'Amat di Taranto perchè si era rifiutato di effettuare una fermata in una zona in cui non era prevista. Per questo è stato condannato ad otto mesi con l'obbligo di risarcire il danno. Questa la condanna per il tarantino protagonista in negativo dell'episodio avvenuto al capolinea dei bus pubblici il 3 agosto di tre anni fa. La sentenza è stata emessa ieri dal giudice monocratico del Tribunale di Taranto, al termine del processo in cui sia la vittima sia l'azienda Kyma mobilità Amat si sono costituite parte civile attraverso l'avvocato Massimo Saracino.
L'agguato
Il giorno dell'aggressione l'imputato mise a segno un vero e proprio agguato ai danni della vittima che era in servizio sulla linea 27. Il malcapitato, infatti, si rifiutò di fermare il bus in una zona in cui la fermata non era prevista.
Le accuse
Dopo il grave episodio il responsabile venne individuato e accusato di lesioni personali e minacce. Reati per i quali è stato condannato ieri. "La condanna di questo individuo violento - ha commentato Paolo Castronovi, assessore alle Società partecipate - è emblematica dello spirito dell'amministrzione impegnata nel colpire e rimuovere chirurgicamente quei tarantini incivili che cercano di ostacolare il cambiamento della città che, finalmente, è sotto gli occhi di tutti".