Impennata di sieropositivi, in sei mesi 41 nuovi casi

Impennata di sieropositivi, in sei mesi 41 nuovi casi
di Nazareno DINOI
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Martedì 6 Settembre 2016, 09:02 - Ultimo aggiornamento: 13:01

Una buona parte dei conti in rosso della Asl di Taranto, riferiti al primo semestre di quest’anno (14,5 milioni di euro oltre le previsioni del periodo), provengono dalla spesa per l’acquisto di farmaci contro l’epatite C e l’Hiv. Dal primo gennaio al 30 giugno, gli scontrini staccati dalle case farmaceutiche che riforniscono questi particolari medicinali, hanno raggiunto somme a sei zeri: 8.598.000 euro solo per gli antiepatite C; più difficile quantificare i costi per l’approvvigionamento dei farmaci per i sieropositivi. La delibera sullo stato di avanzamento del budget generale dell’azienda sanitaria jonica, «nasconde» questo capitolo all’interno dei 38.527.000 euro spesi per l’acquisto dei farmaci antitumorali e, più genericamente, per gli immunomodulatori.

Ma c’è un dato, su tutti, contenuto nella stessa delibera pubblicata il primo settembre, che merita la massima attenzione: quello sull’aumento esponenziale dei sieropositivi. Nell’analisi economica a cura dell’Area gestione delle risorse finanziarie della Asl, la sindrome da immunodeficienza viene così esposta: «In particolare – scrivono i tecnici per motivare la crescita abnorme della spesa farmacologica che ha superato di gran lunga quella preventivata -, il maggiore scostamento è stato registrato prevalentemente nel distretto unico che comprende il Comune di Taranto per effetto di quarantuno nuovi accessi sieropositivi che si aggiungono ai 900 già in trattamento nel periodo 2011-2015». Quarantuno sieropositivi in sei mesi residenti quasi esclusivamente nella città di Taranto.

Nel primo semestre di quest’anno, la platea di soggetti positivi al virus dell’Hiv ha avuto un’impennata di quasi il 5 percento su quella storica degli ultimi cinque anni, 900 appunto. Un numero considerevole se rapportato soprattutto a quello dei sieropositivi censiti nella stessa provincia nel 2009 quando l’asticella si fermava a 446. In cinque anni, quindi, il numero è più che raddoppiato con una tendenza annua, se lo stesso trend dovesse confermarsi anche per il secondo semestre, del 10% in crescita. Secondo i più diffusi pareri degli addetti ai lavori, il motivo di tale aumento sarebbe legato alla presenza dei migranti che raggiungono le coste con gli sbarchi controllati di stranieri in transito provenienti dal continente africano. Dei 41 nuovi sieropositivi registrati da gennaio a giungo, infatti, una trentina sono di nazionalità straniera. La restante parte, sempre da fonti ospedaliere, sarebbero in maggioranza omosessuali adulti tarantini.

Per il territorio jonico in generale e per la città capoluogo in particolare, entrambi e in diversa misura già pesantemente colpiti dalla piaga dei tumori, questo nuovo fenomeno fa segnare un altro triste primato regionale. Già nel 2009, infatti, la provincia di Taranto occupava il primo posto nella graduatoria delle città pugliesi per incidenza della malati di Aids. Secondo i dati ufficiali dell’Istituto superiore di sanità, il tasso d’incidenza nella provincia di Taranto, per questa patologia, era dell’1,4. Seguiva la provincia di Bari con lo 0,6 e chiudeva l’elenco la provincia di Lecce con lo 0,4.
Tornando all’aspetto economico della spesa sostenuta dalla Asl per l’approvvigionamento dei farmaci, responsabile di un buco di 14,5 milioni di euro nel semestre scorso, vale la pena precisare che il rosso sarà ripagato dai trasferimenti statali in materia di rimborsi per i trattamenti di patologie rare e gravi come i tumori e dai trasferimenti del fondo regionale.

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