Cito: «Io sono il candidato di At6 e mio padre farà il sindaco»

Mario Cito
Mario Cito
di Paola CASELLA
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Giovedì 11 Maggio 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 13:22
«Mio padre sarà il prossimo sindaco di Taranto, io sono il candidato. È ciò che vuole la gente di questa città». Il consigliere comunale uscente Mario Cito, candidato sindaco di At6 Lega d’Azione Meridionale, lancia un messaggio forte e chiaro al suo elettorato, per galvanizzarlo, in vista del voto del prossimo 11 giugno, quando i tarantini saranno chiamati al rinnovo del consiglio comunale. 
Il figlio dell’onorevole Giancarlo Cito racconta così la sua iniziale riluttanza ad una nuova candidatura alla carica di primo cittadino: «Qualche mese fa affermai di essere anche disposto a fare un passo indietro, qualora questo mio gesto fosse servito ad allargare la coalizione, ma abbiamo riscontrato spesso intorno a noi arroganza e presunzione. Allora ho deciso di scendere in campo per dare forza a mio padre, perché qualcuno ha deciso che ancora non si possa candidare. Mancano, tra l’altro, poche ore alla presentazione delle liste e la Cassazione non si è espressa. Al momento sono sostenuto da At6 Lega d’Azione Meridionale, ma se i movimenti Noi con Salvini e Fratelli d’Italia dovessero entrare nella coalizione ne saremo ben felici».
Il candidato sindaco si dice poi certo dell’esito del primo turno: «Arriverò al ballottaggio insieme al Movimento 5 Stelle. I grillini, però, con il 20%, avranno raggiunto il livello massimo del loro consenso, mentre io potrò farmi strada ovunque. E finalmente, Taranto potrà tornare ad essere la città in cui regnano parole d’ordine ben precise: affidabilità, pulizia, controllo ed ordine. Quando governò mio padre i cittadini si autoeducarono a tutto ciò, perché ne compresero l’importanza. La sua elezione fu una sorpresa per tutti, ma ciò che stupì maggiormente fu tutto ciò che di buono riuscì a realizzare. Nessuno all’inizio se l’immaginava». 
Mario Cito rivolge poi il suo pensiero ad alcuni candidati, a cominciare dalla direttrice del carcere Stefania Baldassari: «Sono davvero sconcertato per le sue testuali dichiarazioni: “Nella nostra coalizione figurano schieramenti di tutte le espressioni che vanno dal centrodestra al centrosinistra riuscendo in un’operazione mai riuscita ad altri”. Da una parte Baldassari parla tanto di rinnovamento e dall’altra ammette di aver imbarcato centrodestra e centrosinistra, compresi quelli che fino all’altro giorno stavano con Stefàno. Altro che novità, il suo è solo un gran minestrone!». 
Il candidato commenta anche la decisione di Direzione Italia di sostenere la direttrice della casa circondariale: «Chiarelli rimane un ottimo politico ed è un mio amico personale, ma pensavo fosse una persona che avesse il termometro elettorale. Mi dispiace, perché nella sua esperienza non ha capito che chi va al ballottaggio si chiama Cito Mario. Nella sua scelta, però, potrebbero aver influito ragioni legate alle prossime elezioni politiche». 
A proposito poi del consigliere Dante Capriulo e dell’imprenditrice Floriana De Gennaro il candidato di At6 ha osservato: «Sono entrambe due bravissime persone, ma sono sorpreso dalla facilità con cui oggi ci si candidi a sindaco e soprattutto della facilità con cui si faccia un passo indietro, per convergere su chi si è criticato fino al giorno prima, rimarcando la propria discontinuità». 
Infine, un messaggio per il presidente del consiglio comunale uscente: «Piero Bitetti è un amico mio da trent’anni. Non ci siamo conosciuti in politica, ma perché da piccoli eravamo vicini di casa. A lui, come a me stesso, dico: andiamo avanti, a dispetto di chi a livello nazionale vuole decidere sul territorio condidando jolly e settebello, senza tener conto di chi è davvero radicato tra la gente. Abbiamo fatto la scelta giusta ed i tarantini ci daranno ragione».
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