Fazioli è già al capolinea Amat e il centrodestra ora si scatena

Fazioli è già al capolinea Amat e il centrodestra ora si scatena
di Paola CASELLA
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Giovedì 8 Febbraio 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 13:47
Si attende solo l’ufficialità ma l’esperienza di Roberto Fazioli sulla poltrona di presidente dell’Amat si può ritenere conclusa prima ancora di essere cominciata. Una svolta che era nell’aria già da martedì sera quando, interrogato sulla nomina, lo stesso assessore Motolese aveva rimarcato che in realtà l’iter formale non era ancora concluso, lasciando così intendere che la situazione potesse evolvere in maniera del tutta imprevista rispetto a quando comunicato.
Di questo si parlerà nel corso dell’assemblea dell’Amat programmata per domani proprio per definire la questione Fazioli e trovare anche la forma migliore per azzerare quanto accaduto e che ha scatenato una vera e propria bufera politica.
Infatti, dopo gli attacchi del Gruppo Indipendente, ieri è stata la volta dei consiglieri comunali Marco Nilo, Stefania Baldassari, Tony Cannone, Cosimo Ciraci e Giampaolo Vietri che hanno preso posizione sulla vicenda.
Gli esponenti del centrodestra, in particolare, replicano alle dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa dall’assessore comunale ai Fondi strategici, Società partecipate ed Innovazione Massimiliano Motolese, affermando che «se c’è stata una falsa dichiarazione, il professor Fazioli ha minato il rapporto fiduciario con l’Amministrazione comunale».
Marco Nilo, Stefania Baldassari, Tony Cannone, Cosimo Ciraci e Giampaolo Vietri sono entrati poi nel dettaglio: «Sulle dichiarazioni dell’assessore Motolese relativamente al caso della nomina del presidente Amat occorre fare chiarezza: non condividiamo nulla di quanto ha dichiarato». 
A detta dei consiglieri, la falsa dichiarazione sarebbe un fatto oggettivo, in virtù del principio di autoresponsabilità del dichiarante. «La regola generale precisata dalla giurisprudenza» hanno osservato «è che il dichiarante non possa assumere comportamenti maliziosi reticenti o negligenti».
Le loro critiche non si sono però fermate qui. «Il Consiglio di Stato ha ripetutamente riconosciuto che una dichiarazione manifestamente falsa configura di per sé una causa autonoma di esclusione dalle procedure ad evidenza pubblica, con conseguente carattere e doverosità della sanzione dell’espulsione comminata dalla Pubblica Amministrazione».
 
I consiglieri poi hanno precisato: «Nella dichiarazione che doveva essere resa per la partecipazione all’avviso pubblico “per la nomina componenti organi di amministrazione delle società partecipate Amiu spa e Amat spa” il concorrente aveva l’onere di dichiarare sotto la propria responsabilità ”di non aver riportato condanne penali e di non essere a conoscenza di essere stato sottoposto a procedimenti penali (in caso affermativo, devono essere indicati). Nella nomina di Fazioli, invece, appare chiaro che la dichiarazione resa non corrisponderebbe alla verità dei fatti».
«Prendiamo atto - hanno sottolineato gli esponenti del centrodestra - che l’assessore si è sostituito a un Tribunale ed è pervenuto a dichiarare la insussistenza del dolo. Peccato che in questa vicenda parlare di dolo non è di rilevante interesse né tantomeno si sta mettendo in discussione la competenza o l’esperienza del professor Fazioli».
I consiglieri hanno chiesto, infine, al primo cittadino di assumere una posizione chiara sulla vicenda: «Vogliamo sapere se il sindaco Melucci ritenga che persista l’elemento fiduciario nei confronti del professor Fazioli, nonostante sia stata accertata la presenza di una autocertificazione ex dpr 445/2000 non rispondente alla realtà delle cose. Attendiamo fiduciosi, ricordando che qualsiasi decisione presa costituirà un precedente».
Un interrogativo che in realtà sembra essere già stato superato dagli sviluppi della vicenda.
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