«Tac, gli oncologici mandati via». Il Cup: «Rispettate le procedure»

«Tac, gli oncologici mandati via». Il Cup: «Rispettate le procedure»
di Massimiliano MARTUCCI
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Mercoledì 20 Maggio 2020, 09:00
Il Cup non farebbe prenotazioni per i pazienti oncologici, anche se ne avrebbero diritto. È la denuncia fatta da Maria Antonietta Brigida, presidente provinciale Taranto di Federconsumatori.
«Nei giorni scorsi spiega abbiamo ricevuto le lamentele di alcuni cittadini, affetti da malattie oncologiche, che si sono rivolti al Cup di Martina Franca per prenotare esami diagnostici propedeutici alle periodiche Tac di controllo per le loro patologie tumorali. Purtroppo, pur avendo questi pazienti la regolare prescrizione del loro medico di base con il ben noto Codice 048 delle patologie oncologiche, il Cup di Martina Franca ha risposto che al momento non era possibile soddisfare la loro richiesta. Avendo raccolto più di un reclamo di pazienti oncologici rispetto a questo disservizio del Cup di Martina Franca continua il j'accuse di Maria Antonietta Brigida ho pensato di rivolgermi telefonicamente, come Federconsumatori Taranto, all'Ufficio Relazioni col Pubblico dell'Asl Taranto che, dopo aver ascoltato le mie lamentele rispetto alla mancata prenotazioni degli esami diagnostici da parte del Cup, mi ha consigliato di rivolgermi allo stesso Cup!».

Se il Cup non processa la richiesta di prenotazione, i pazienti possono essere anche tentati di rivolgersi a pagamento, sostenendo importanti costi: «Purtroppo la grave inefficienza dell'Asl Taranto ha poi detto Maria Antonietta Brigida sta obbligando questi pazienti oncologici a rivolgersi altrove per fare a pagamento quegli stessi esami diagnostici che avrebbero dovuto ricevere gratuitamente nelle strutture pubbliche, questo per non perdere la prenotazione per la loro Tac di controllo periodica. In questo caso non sono stati tutelati da quel Codice 048 che, per la gravità della loro patologia, dovrebbe invece riservare loro una corsia preferenziale rispetto agli altri cittadini».
Secondo il direttore dell'ospedale di Martina Franca, Gianfranco Malagnino, il presunto disservizio potrebbe aver riguardato i pazienti con prenotazioni non urgenti. Convenzionalmente le priorità temporali per le visite sono sintetizzate in quattro lettere: U (urgenti, entro 72 ore); B (tempo breve, entro 10 giorni); D (differibili, entro 60 giorni) e P (programmabili, entro 120 giorni).

«Le priorità le stabilisce il medico curante» commenta Malagnino «noi abbiamo rispettato le U e le B. Per le visite programmabili abbiamo 120 giorni di tempo e abbiamo dovuto considerare la sicurezza degli operatori e dei pazienti».
Di pochi giorni fa è la notizia di un nuovo caso di positività riscontrato in un paziente del reparto di Urologia. «Dobbiamo fare i conti anche con la paura degli operatori», continua il direttore, ma rassicura: «Stiamo programmando a giorni la riapertura, iniziando a chiamare dal 9 marzo. Abbiamo massima considerazione per i pazienti oncologici, ma dobbiamo garantire la sicurezza, ma se c'è qualunque problema, io sono disponibile ad ascoltare chiunque».

Federconsumatori è comunque attenta a questi disagi: «Siamo a disposizione dell'Asl Taranto per fornire, nel rispetto della privacy, l'elenco dei cittadini vittime di questo disservizio, al fine di poter garantire loro quell'assistenza sanitaria di cui hanno diritto, oltre che in ossequio alla normativa, soprattutto per la loro condizione di oggettiva fragilità e disagio che vivono per la loro patologia», conclude Maria Antonietta Brigida.
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