Stop dalla Corte dei Conti, allarme sul progetto Ferretti group

Stop dalla Corte dei Conti, allarme sul progetto Ferretti group
di Nicola SAMMALI
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Venerdì 8 Aprile 2022, 05:00

L’insediamento del gruppo Ferretti a Taranto rallenta bruscamente. Il progetto da duecento milioni di euro è bloccato alla Corte dei Conti, dopo il via libera del Cipess, a dicembre scorso, alle risorse finanziarie che consentirebbero l’attuazione dell’investimento in partenariato pubblico-privato inserito nel Contratto istituzionale di sviluppo (Cis).

La sorpresa

La frenata, inattesa, ha portato allo scontro tra il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano («da un minuto all’altro combinerà l’ira di Dio se il visto non arriva», ha detto parlando di sé in terza persona, annunciando lo stallo) e la ministra per il Sud Mara Carfagna («interloquirò direttamente con la Corte dei Conti e con Giorgetti perché arrivi quanto prima il visto»).
Ma la preoccupazione del governatore è la stessa del candidato sindaco Rinaldo Melucci e di Confindustria Taranto. Il sito produttivo di yacht di lusso nella yard ex Belleli, sul mar Grande, riporterebbe in vita la cantieristica navale d’eccellenza e garantirebbe occupazione. «Comprendiamo la preoccupazione di Emiliano, inaccettabile che il progetto rallenti», ha dichiarato Melucci.
«Quel progetto, nato durante il governo Conte II con sottosegretario il senatore Mario Turco, è stato formalizzato lo scorso luglio proprio con una firma dell’amministratore delegato del gruppo, Alberto Galassi, alla presenza del governatore. È un progetto - ha ricordato l’ex sindaco - attraverso il quale passa una parte fondamentale del processo di transizione che negli ultimi anni, grazie all’intesa tra Governo, Regione e Comune, abbiamo immaginato e avviato a Taranto. Lo stallo alla Corte dei Conti denunciato da Emiliano, quindi, è inconciliabile con gli sforzi che abbiamo compiuto in questi anni». 
Secondo Melucci «ritardare ancora l’avvio di questo insediamento produttivo significa ritardare l’impiego di 200 lavoratori diretti e di un numero altrettanto rilevante di lavoratori dell’indotto, significa ritardare i lavori di bonifica dell’ex yard Belleli dove sorgeranno 65mila quadrati tra edifici e capannoni, significa allontanare ancora un investimento che sfiora i 200 milioni di euro. Per questo comprendiamo fino in fondo la preoccupazione del governatore, che è anche la nostra: confidiamo nella bontà delle parole della ministra, ma è innegabile che chiunque si sia speso come noi per il futuro della città non possa accettare in alcun modo che un sogno di questa portata resti irrealizzabile per colpa della burocrazia».
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente di Confindustria Taranto, Salvatore Toma: «Il nostro auspicio è che la situazione, contando anche sull’impegno manifestato in tal senso dal ministro Carfagna, si sblocchi al più presto.

Per Taranto si tratta di un investimento importante che va nella direzione di una diversificazione significativa nell’ambito della risorsa mare, contemplando la produzione di scafi in materiale composito per la nautica da diporto. Allo stesso tempo, auspichiamo che il ministro Carfagna, da noi già sollecitata in tal senso, torni a convocare al più presto il tavolo del Cis, all’interno del quale c’è l’investimento Ferretti e altri progetti ancora in itinere».

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